Bandiera Bianca

Chiasso, ressa, festeggiamento forzato: Carnevale, ti odio

Antonio Gurrado

L’allegria posticcia. I bambini travestiti da adulti. Gli adulti travestiti come bambini. L’eccesso ridotto a normalità. L’impossibilità di distinguere chi fa lo stupido da chi lo è. Il finto sfarzo dei pezzenti. Ecco la festa permanente senza più il contrappeso di una Quaresima

Carnevale, ti odio. Il chiasso. La ressa. Il senso di festeggiamento forzato. L’allegria posticcia. I bambini travestiti da adulti. Gli adulti travestiti come bambini. L’eccesso ridotto a normalità. I tizi conciati come rapper napoletani paradelinquenziali. Le tizie camuffate da leopardo o da gattona. Il rovesciamento dei ruoli. L’espressione delle emozioni sopra le righe. Le urla a tradimento. Le risate a sproposito. La smania di mettere tutto in burla. Il rifugio costante dietro il rictus di una maschera. Il tentativo patetico di farsi passare per ciò che non si è. La leggerezza imposta dall’alto. L’impossibilità di distinguere chi fa lo stupido da chi lo è. Il finto sfarzo dei pezzenti. La festa permanente senza più il contrappeso di una Quaresima. Carnevale, ti odio perché duri tutto l’anno.

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