Il ministro marocchino Abdellatif Ouahbi (Foto dal profilo X)

Bandiera bianca

Ce l'abbiamo fatta. Finalmente un ministro si fa intervistare in pigiama!

Il ministro della Giustizia marocchino Abdellatif Ouahbi lo ha fatto in collegamento con la Bbc. E non c'è nessuno scandalo. Da sempre abbiamo rimproverato ai politici di incarnare un potere che sentivamo come distante: adesso uno di loro ha ascoltato le nostre critiche, conciandosi come il più mediocre degli impiegati durante una call di lavoro

Sono sorpreso della sorpresa, sono scandalizzato dallo scandalo sorto attorno al ministro della Giustizia marocchino che si è fatto intervistare in collegamento con la Bbc mentre indossava il pigiama. Per secoli siamo stati abituati a ministri in alta uniforme, quasi statue viventi; per decenni a ministri incartati in indistinguibili grisaglie; da sempre abbiamo rimproverato ai ministri di incarnare, nell’asetticità del loro esercizio, un potere che sentivamo come distante. Abbiamo allora chiesto ai politici, ossia a chi si candida all’esecutivo, di mostrarsi un po’ più come noi persone normali: al mare in costume anziché in loden, a spasso con famigliola e passeggino, in cucina ad affondare il cucchiaio nella Nutella, intenti a spillar birre o a non trattenere le lacrime, a ballare col mojito in pugno o in tv come nei nostri sogni più sfrenati. Ce l’abbiamo fatta.

Ora che un ministro è indistinguibile da noi, ora che un ministro si fa sorprendere in pigiama da una call di lavoro come il più mediocre degli impiegati, ora scopriamo che non va bene. O, forse, rinfacciamo loro che era tutto un diabolico piano: convincere i ministri a diventare come noi allo scopo di criticarli perché sono diventati come noi.

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