(foto di Vanessa Schulze su Unsplash)

bandiera bianca

L'Unesco oramai è poco più che una burletta

Antonio Gurrado

L'organizzazione delle Nazioni unite ha riconosciuto la pratica "sbürla la rôda", che consiste nel far rotolare una rotoballa da duecentocinquanta chili lungo un percorso prestabilito, come patrimonio dell'umanità. Ma lo avrebbe fatto con qualsiasi altra cosa, non importa quanto assurda o insensata

Sbürla la rôda è una pratica che risale a un tempo immemorabile e che illustra Fossacaprara, frazione di Casalmaggiore, in provincia di Cremona. Consiste nel far rotolare lungo un percorso prestabilito una rotoballa da duecentocinquanta chili e in settembre riceverà il riconoscimento come patrimonio immateriale dell’Unesco. Ora, io non ho mai provato, ma presumo che sbürlare la rôda non sia affatto facile.

C’è comunque tutta un’estate di sagre a cavallo fra Cremona e Verona per rimediare, quindi, se ci troviamo a passare da quelle parti, sono certo che anche voi sbürlereste la rôda insieme a me; e presumo che l’umanità sarebbe più povera se nessuno sbürlasse la rôda, venendo meno a una pratica che l’Unesco affiancherà alla dieta mediterranea e all’arte del pizzaiuolo napoletano, all’opera dei pupi siciliani e al canto tenorile sardo, all’alpinismo e alla cerca del tartufo. Credo tuttavia, da inesperto eppure curioso potenziale sbürlatore di rôda, che il trionfale ingresso nell’empireo Unesco certifichi in realtà non solo il valore in sé dello sbürlamento, dello sbürlio, della sbürlazione, ma soprattutto una radicale ridefinizione del concetto di immaterialità. Dice infatti a tutte le Fossecaprare del mondo, da Cremona al Tibet, dal Perù al Madagascar, che qualsiasi cosa combinino è potenziale patrimonio dell’umanità, non importa quanto insensata o assurda, poiché alla fin fine l’Unesco è poco più che una burletta.