bandiera bianca

Sulla tv inglese il rogo dell'arte su base etica

Antonio Gurrado

Un’opera dell’ingegno umano, qual è appunto una trasmissione televisiva, si erge a giudice di altre opere dell’ingegno umano, i quadri

Una trasmissione televisiva britannica chiamerà gli spettatori a una scelta: distruggere o preservare opere di artisti controversi? La domanda non è teorica; Channel 4 ha effettivamente acquistato dei quadri e, anziché appenderli nell’ufficio del direttore generale con pianta tropicale e poltrona in pelle umana, li porterà in studio e farà votare il pubblico. Se verrà deciso di distruggerli, il presentatore provvederà seduta stante, con sega o martello o più probabilmente fuoco.

 

Questo rogo dell’arte su base etica – gli spettatori devono condannare o meno l’opera in base ai misfatti dell’artista – non è curioso solo per l’accostamento fra Rolf Harris (pittore pedofilo), Pablo Picasso (pittore femminaro) e Adolf Hitler (pittore dittatore). È singolare soprattutto perché un’opera dell’ingegno umano, qual è appunto una trasmissione televisiva, si erge a giudice di altre opere dell’ingegno umano, i quadri.

 

Instaura una gerarchia pretendendo che, rispetto a un quadro che può essere attribuito a un determinato pittore più o meno mascalzone, una trasmissione si possa nascondere dietro il sostanziale anonimato degli autori e soprattutto dietro l’indefinitezza del concetto di “pubblico”, assurto a rappresentante assoluto e indistinto del genere umano. Ma ogni membro del pubblico, ovvio, è un individuo tanto quanto il pittore che viene processato.

 

Mi aspetto pertanto che, nella seconda parte del programma, il presentatore convochi uno a uno gli spettatori, li sottoponga a una disamina etica delle loro azioni e, non appena emerge qualche magagna, li distrugga seduta stante, con sega o martello o più probabilmente fuoco, in diretta tv.

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