Alice Donovan Rouse/Unsplash 

Bandiera Bianca

"Potresti esserci anche tu". La mostra ideale al tempo dei social

Antonio Gurrado

Se una ricostruzione storica assume senso e valore solo in base al fatto che ci sia una nostra foto

“Potresti esserci anche tu!”, strilla il manifesto di una mostra sulla storia fotografica di una piccola cittadina, dinanzi a cui passo per caso. In effetti potresti esserci e come, lettore che magari vivi lì, dato che la cittadina è piccola davvero; potrebbe essere quasi inevitabile che in una foto tu stesso scopra il tuo sembiante sullo sfondo di un raduno di massa o, se la sorte ti favorisce, catturato alle spalle di un sindaco o di un vescovo durante un bagno di folla, in sesta fila all’evento speciale con l’ospite d’onore, intento a curiosare a margine di un incidente, di una disgrazia, di un matrimonio.

Di’ la verità, ti è venuta voglia di andarci, di controllare la mostra palmo a palmo fino a che non ti ritrovi? E allora non dirai a parenti e amici di andare a vederti, nella tal foto sulla tal parete? E non sospetterai che anche loro ci andranno spinti da identico movente, ricolmi della brama di scovarsi eternati? Così la mostra sarà un successone, tutti assiepati a vedere se riescono a vedersi; una pletora di infiniti “tu” singolari che potrebbero esserci quindi sono attratti in un luogo dalla propria stessa presenza. È l’ideale al tempo dei social, una ricostruzione storica che assume senso e valore solo in base al fatto che ci sia una tua foto. Salvo poi scoprire che in realtà manchi e tornare a chiuderti in casa incazzato, persuaso che la storia non si sia dimostrata alla tua altezza.

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