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Per salvaguardare la salute conta più la persuasione o la coercizione?

Antonio Gurrado

Una cronaca a mo' di parabola e un paradosso

Per salvaguardare la salute conta più la persuasione o la coercizione? Ci dà la risposta un fatterello di cronaca che tiene luogo di parabola. Per ammazzare la noia da scuola chiusa, alcuni adolescenti di Cagliari hanno inventato un gioco: si tratta di andare lungo la ferrovia, piazzarsi in mezzo a un binario e farsi filmare fino a un attimo prima che passi un treno a tutta velocità. Ora, è evidente che questi adolescenti hanno colto l’occasione di una coercizione volta a salvaguardare la loro salute (cioè la chiusura delle scuole) per compiere un atto che mette la loro salute più a repentaglio che se fossero andati a baciare appassionatamente compagni di classe, insegnanti, preside e bidelli. In tal caso, sarebbe stato più utile persuaderli a evitare qualsiasi tipo di azione sconsiderata per consapevolezza dei rischi che comporta. In compenso, tuttavia, il loro gesto è avvenuto nonostante una distinta persuasione in senso contrario; pare infatti che la Polizia Ferroviaria da anni e anni tenga nelle scuole una campagna sulla sicurezza che senz’altro avrà contato fra i punti salienti la sconvenienza di aspettare il treno in piedi sul binario. In tal caso sarebbe dunque stata più utile costringere gli adolescenti a stare a casa, legati alla sedia e forzati ad assistere a ore e ore di didattica a distanza senza pietà. Se ne deduce il paradosso che, per salvaguardare la salute, la coercizione è inutile perché manca la persuasione e la persuasione è inutile finché manca la coercizione.

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