Il portiere del Crystal Palace, Wayne Hennessey (foto LaPresse)

Sei buono, se sai che non sai niente. L'elogio dell'ignoranza che arriva da Londra

Antonio Gurrado

Il portiere del Crystal Palace fa il saluto nazista ma viene perdonato perché non ne conosceva il significato. A Ferrara due undicenni rivolgono accuse antisemite nonostante abbiano studiato

Abbiamo sempre creduto che la conoscenza implicasse bontà, invece a quanto pare è l’ignoranza che garantisce innocenza. È successo questo. Da qualche parte a Londra, la Football Association inglese ha assolto il portiere del Crystal Palace, Wayne Hennessey, dal procedimento disciplinare per essere stato fotografato mentre faceva il saluto nazista. Motivo: Hennessey è troppo ignorante per sapere cosa stesse facendo ovvero, scrive la sentenza, “ha mostrato un considerevole grado di ignoranza, si potrebbe dire anche deplorevole, su qualsiasi cosa abbia a che fare con Hitler, il fascismo o il regime nazista”. Nel frattempo, da qualche parte a Ferrara, una scuola media ha dovuto prendere provvedimenti contro due undicenni che hanno promesso a un coetaneo ebreo di riaprire Auschwitz, quando saranno grandi, e di ficcare nei forni lui e tutti gli altri ebrei. Dettaglio: come ha notato la guida della comunità ebraica ferrarese, Andrea Pesaro, per offendere e minacciare hanno utilizzato “una nozione così specifica, chiara, violenta come quella dei forni”.

 

I ragazzini antisemiti dunque avevano studiato mentre Hennessey no; eppure i ragazzini si sono mostrati cattivi e lui, se non buono, quanto meno innocuo. Non sto dicendo che per preservarsi si debba ignorare il passato e vivere inconsapevoli e beoti come portieri del Crystal Palace. Sto dicendo che finora ci siamo cullati nell’illusione socratica che bastasse sapere cos’è il male per compiere il bene: lo abbiamo fatto perché ci spaventava l’idea che la conoscenza fosse solo la cornice comune entro cui esercitare una scelta morale mentre ogni individuo resta responsabile della libera decisione di essere buono o cattivo, senza poter scaricare le proprie colpe sull’ignoranza. C’era bisogno di due undicenni e un portiere per farcene rendere conto?

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