Tim Farron (foto LaPresse)

Sul sesso omosessuale i veri retrogradi non sono i politici cristiani

Antonio Gurrado

Il caso di Tim Farron, ex leader dei liberal-democratici inglesi, che si è pentito di avere detto in campagna elettorale che le unioni gay sono contrarie alla religione

Dura, la vita dei cristiani di sinistra. Prendete ad esempio Tim Farron: l’ex leader dei liberal-democratici inglesi (s’è dimesso dopo il magro risultato alle elezioni) oggi ha pubblicamente rimpianto di avere detto, durante la campagna elettorale, che il sesso omosessuale non è un peccato. Siccome però voglio affrontare un discorso teorico complesso che esula dal contenuto esplosivo della dichiarazione di Farron, fingerò che abbia detto che non sia peccato cibarsi di struzzi, benché espressamente proibito da Levitico e Deuteronomio. Dunque. Sottoposto a domande inquisitorie e alla pressione del proprio stesso partito, per qualche voto in più Farron si era spinto a sostenere qualcosa che andava non solo contro la propria coscienza ma anche contro la dottrina della religione che professa. In caso contrario, sarebbe stato tacciato di retrogrado. Ora, per definizione un peccato è una mancanza sancita in maniera incontrovertibile dal magistero di una fede. Se non si appartiene a quella fede, negare che cibarsi di struzzi sia un peccato implica comunque ignorare irriguardosamente tale magistero; costringere un fedele a negare che cibarsi di struzzi sia un peccato significa invece compiere un atto d’intolleranza religiosa bella e buona. Inoltre, da duecentocinquant’anni la civiltà occidentale si basa sulla distinzione fra peccato e reato: un politico cristiano sa bene che la propria caratteristica è poter ritenere che cibarsi di struzzi sia un peccato senza per questo voler incarcerare tutti quelli che, appena vedono passare uno struzzo, non resistono e se lo pappano. Gli elettori progressisti sospettavano invece che, per il solo essere cristiano, Farron avrebbe perseguito penalmente tutti i peccaminosi mangiatori di struzzi. Secondo me oggi la coscienza gli rimorde perché ha finalmente capito che i veri retrogradi sono quegli intolleranti che, in nome del progresso, vogliono riportare l’Europa ai tempi in cui peccati e reati erano la stessa cosa.

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