In Italia la caccia alla volpe la fa la pubblica amministrazione

Redazione
A Pisa un intoppo burocratico che ha del paradossale mette in pericolo la sopravvivenza di un animale. C'entra l'abolizione delle Province

Aumenta la superficie boschiva nel nostro paese, come rileva Antonio Pascale sul Foglio di oggi.

 

Per essere più precisi sui numeri. Solo 1.700 ha/anno sono dovuti a imboschimento a opera dell’uomo, il resto è il risultato dell’espansione naturale del bosco. Ora, da una parte si dovrebbe essere contenti. Qualcuno di fede strettamente ecologista potrebbe vedere un tangibile segno della natura che finalmente riprende il suo territorio, basti pensare ad alcuni animali simbolici, come il lupo. Un tempo quasi scomparso. Negli anni Settanta se ne contavano solo 100, ora abbiamo superato il migliaio – e senza contare specie come i cinghiali che in alcune regioni stanno diventando un problema, anche se in quel caso ci vorrebbe un intero saggio per spiegare quali sono state le cause.

 

Eppure, nonostante queste buone notizie, non mancano i casi in cui la natura trovi nei vuoti amministrativi e nella burocrazia i veri ostacoli insormontabili. Ne parla oggi il quotidiano la Nazione, che racconta una storia paradossale verificatasi a Pisa. Una volpe, la sventurata protagonista della vicenda, era stata investita da un'auto e il guidatore l'aveva immediatamente condotta dal veterinario per curarla. Una volta salvata e dopo aver avvisato il Wwf come da prassi, però, inizia il vero dramma: per detenere l'animale selvatico il medico ha bisogno di un'autorizzazione speciale che un tempo era emessa dalla provincia, ora cancellata dal governo. L'autorità in merito sarebbe ora la regione che però resta ancora in attesa delle deleghe. Nel frattempo, aspettando che qualche ente locale possa dare il tanto agognato documento al veterinario, la povera volpe resta in attesa di sapere chi dovrà pagare le sue cure. Al momento, il medico ha ricevuto una autorizzazione temporanea dalla guardia forestale ma l'intoppo burocratico potrebbe mettere a rischio la salute della volpe, ignara della riorganizzazione amministrativa italiana.