Una tessera del donatore della Gran Bretagna

Cosa fanno del tuo corpo se muori in Galles

Redazione
Nel paese una nuova legge prevede il silenzio assenso per la donazione degli organi. Insorgono i gruppi religiosi: "Un generoso gesto volontario trasformato in coscrizione".

Da questa settimana, se vi capita di morire in Galles e siete residenti nel paese da più di un anno, i vostri organi saranno prelevati per la donazione con una procedura automatica, sulla base del "silenzio assenso". Funziona così: se un individuo adulto non lo dichiara esplicitamente, al momento della sua morte i medici potranno prelevare dal suo corpo reni, fegato, cornee e altri tessuti utili che potranno essere impiegati per  trapianti su altri individui. L'intenzione del governo gallese, dicono le autorità, è quella di salvare vite e di aumentare il numero di organi a disposizione per effettuare trapianti con il nuovo sistema opt-out che il ministro della Salute Mark Drakefort ha definito "soft".

 

Finora, il sistema gallese (analogamente a quanto avviene nella legislazione italiana) prevedeva che i maggiorenni, sebbene considerati potenziali donatori di organi, dovessero comunicare alle autorità sanitarie la propria volontà – positiva o negativa – in merito alla donazione. Da oggi basterà non fare nulla. Non è un cambio da poco: si passa da una sovrana autonomia di decisione sulla propria persona – propria di ogni sistema di democrazia liberale, a un automatismo di marca statale che, letteralmente, si appropria del corpo 8per quanto defunto) di un suo cittadino. Naturalmente, la motivazione addotta è che sia un agire a fin di bene. Eppure un altro precedente europeo, quello spagnolo, dimostra che il silenzio-assenso difficilmente porta a un reale incremento della donazione degli organi. Rafael Matesanz, tra i massimi esperti al mondo di trapianti e direttore della Organizacion Nacional de Trasplantes di Madrid, ha illustrato alla Bbc come funziona il silenzio-assenso in Spagna. Parlando alla Bbc, Matesanz ha ammonito l'emanazione di una legge da sola non porta a un conseguente aumento di trapianti. Ciò che invece si è dimostrato più utile, spiega il medico, è la comunicazione e l'informazione al pubblico sulle procedure e sui benefici che la donazione degli organi comporta. "In Spagna non promuoviamo la donazione, il nostro unico messaggio è: vuoi donare i tuoi organi? Parlane con i tuoi cari (in Europa, i parenti mantengono un diritto di veto, ndr). Siamo un paese con un alto supporto alla donazione di organi, ma nonostante questo ci sono molte persone ricoverate in ospedale di cui nessuno conosce il parere a questo proposito".

 

[**Video_box_2**]Nonostante l'approvazione della legge, in Galles il dibattito resta aperto. Molti gruppi religiosi – cristiani, ebrei, musulmani – hanno espresso preoccupazione: "Restiamo contrari a qualunque indebolimento del carattere volontario della donazione degli organi", riporta una lettera con una dichiarazione di diversi gruppi confessionali. L'Arcivescovo del Galles, monsignor Barry Morgan, aveva già dichiarato, prima dell'approvazione della legge, che trasformare "i volontari in coscritti" è una deriva deprecabile. I favorevoli al silenzio-assenso ripetono che finora solo l'8 per cento dei potenziali donatori ha negato il proprio bene placet alla donazione. Resta da vedere cosa ne pensino quelle persone malate e incapaci al momento di prendere una decisione tanto delicata in autonomia. E se il libero arbitrio dell'individuo possa essere sostituito da una procedura amministrativa passiva.

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