Bruxelles vs Bruxelles su Uber

David Carretta

In esclusiva il testo del secondo ricorso di Uber contro la legge francese che lo ha messo al bando. Mentre la Regione di Bruxelles avvia i primi passi per legalizzare Uber, la Commissione Ue è paralizzata di fronte al rischio di dispiacere lobby di tassisti e Stati membri.

Bruxelles. Mentre la Regione di Bruxelles avvia i primi passi per legalizzare Uber, la Commissione di Bruxelles è paralizzata di fronte al rischio di dispiacere lobby di tassisti e Stati membri. “Dipende da che prospettiva si guarda a Uber”, ha spiegato martedì un portavoce dell'esecutivo comunitario, confermando un secondo ricorso contro la Legge francese – la Loi Thévenoud – che ha messo al bando il servizio Uberpop. Se Uber è considerato come un taxi, allora per la Commissione la “competenza è nazionale”. Se invece si guarda a Uber come a un “service provider” (un fornitore di servizi) allora la sua App dovrebbe essere libera di circolare in tutta l'Unione Europea. Il primo ricorso contro la Loi Thévenoud, fondato sulla mancata notifica della Francia di una norma tecnica che ostacola la libera circolazione, è ancora allo studio della Commissione. Il secondo ricorso, invece, è sulla “sostanza”, spiega una fonte di Uber: “Ci sono certe condizioni che non sono in linea con il diritto europeo in termini di liberà di impresa”. Ma, sotto la pressione di diversi Stati membri che intendono proteggere i loro tassisti, la Commissione non ha ancora deciso se Uber è un Taxi globale oppure una semplice App.

 

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Eppure, a pochi passi dalla sede della Commissione europea, la Regione di Bruxelles sta mostrando l'esempio di ciò che può essere fatto per combattere una liberalizzazione selvaggia attraverso una liberalizzazione regolamentata. Meno di un anno dopo che il tribunale del commercio di Bruxelles ha vietato Uber nella capitale belga, il ministro regionale della Mobilità, Pascal Smet, ha presentato un Piano Taxi per riformare in profondità il settore. Le regole dovrebbero consentire di evitare abusi e di far uscire dalla clandestinità altri operatori di servizi di trasporto paragonabili ai Taxi. Uber dovrebbe assumersi le responsabilità in caso di infrazioni alle regolamentazioni, tenere un registro di autisti e autovetture da mettere a disposizione delle autorità pubbliche (comprese quelle fiscali), controllare regolarmente lo stato dei mezzi che non possono avere più di 7 anni, verificare che gli autisti abbiano la patente da almeno tre anni e un certificato penale in ordine, e farsi carico dell'assicurazione del cliente. Le auto Uber non potranno usare corsie preferenziale. Essere autisti di Uber non potrà essere un'attività lavorativa a tempo pieno. Mercoledì i tassisti brussellesi hanno paralizzato la città per protestare. Ma, secondo il piano Smet, riceveranno due contentini: una tassa regionale da 575 euro sarà abolita e nel tempo libero potranno fare gli autisti di... Uber.

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