David Cameron e Boris Johnson (foto LaPresse)

Londra, l'“ottavo emirato” islamico

Redazione

Boris Johnson, il biondissimo sindaco conservatore di Londra, 24 ore fa ha magnificato gli effetti degli investimenti dei paesi mediorientali nella sua città. Ha citato il distretto finanziario di Canary Wharf, il parco olimpico, il grande magazzino Harrods, solo per rimanere agli acquisti degli ultimissimi mesi e anni da parte del fondo sovrano del Qatar.

Boris Johnson, il biondissimo sindaco conservatore di Londra, 24 ore fa ha magnificato gli effetti degli investimenti dei paesi mediorientali nella sua città. Ha citato il distretto finanziario di Canary Wharf, il parco olimpico, il grande magazzino Harrods, solo per rimanere agli acquisti degli ultimissimi mesi e anni da parte del fondo sovrano del Qatar. “Questi investimenti mediorientali ci consentono di costruire case per i londinesi comuni”. Con formula finale a effetto: Londra è fiera di essere diventata l’“ottavo emirato del pianeta”. Un riferimento implicito alla federazione dei sette Emirati Arabi Uniti (inclusi Abu Dhabi e Dubai), e più in generale alla provenienza dei capitali da fondi sovrani e privati di Bahrein, Kuwait, Oman e Qatar. Il caso ha voluto che lo stesso quotidiano Telegraph – che riportava ieri con enfasi le frasi di Johnson – sempre ieri in prima pagina pubblicasse una grande foto di Jihadi John, uno dei boia dello Stato islamico che si è scoperto avere un passato da brillante studente della Westminster University.

 

Quello di Jihadi John è un classico percorso di radicalizzazione islamista autoctona; un percorso che, in centinaia di altri casi analoghi, ha incrociato moschee, predicatori e istituti finanziati pure dai ricchi stati del Golfo. I capitali, per il bene del pil, non dovrebbero essere giudicati sulla base del passaporto. Ma chiudere gli occhi di fronte a collateralismi e soft power degli emirati – con annesse ricadute sulle politiche interne ed estere dei paesi democratici – sarebbe naïf. Pure in Italia, dove ieri il fondo sovrano del Qatar ha rilevato l’intera proprietà del progetto di sviluppo immobiliare Porta Nuova a Milano.

Di più su questi argomenti: