Il foyer dell'università di Westminster

Dentro l'università del Califfato

Giulio Meotti

La Westminster University, quella di Jihadi John, è da anni un simbolo dell’odio islamista: imam che vogliono uccidere i gay, capi degli studenti a favore del califfo, conferenze segregate per uomini e donne. Radici e storie.

Roma. Accadde già durante l’assalto delle Brigate rosse, quando le università italiane si trasformarono, oltre che in patiboli dove gambizzare e giustiziare professori, in centri di reclutamento del terrorismo rosso (c’era persino una “Brigata dell’ateneo”). Ieri l’Inghilterra si è svegliata con lo stesso incubo alla notizia che “John Jihadi”, il boia dello Stato islamico (Is), Mohamed Emwazi, è stato un brillante studente della Westminster University. Un report del Contest (Counter-terrorism strategy) rivela che più del trenta per cento dei terroristi islamici in Gran Bretagna ha una laurea.

 

Ma la Westminster, che si dice “scioccato” alla notizia di Emwazi, per quindici anni ha consentito che l’islamismo dominasse le sue strutture universitarie. Parlando al Daily Mail, un ex studente della Westminster, Raheem Kassam, che oggi si batte contro l’estremismo nelle università britanniche, ha detto che l’ambiente alla Westminster è l’ideale per la radicalizzazione di studenti come Emwazi. “L’università era un covo di radicalismo quando ero là. Gli atenei di tutto il paese, e l’Università di Westminster in particolare, sono diventate l’obiettivo dei reclutatori degli estremisti”.

 

Ieri la presidenza della Westminster si è affrettata subito a cancellare una conferenza, prevista per i prossimi giorni, con un imam inglese che per gli omosessuali ha in mente lo stesso trattamento dell’Is (lancio dei reietti dai palazzi con folla sottostante). Si tratta di Haitham al Haddad, che giustifica l’uccisione di chi abbandona l’islam, che ha detto che Osama bin Laden è in paradiso, che ha legittimato la mutilazione femminile e che chiama gli ebrei “figli di maiali e scimmie”. Nel 2012 una conferenza di Haddad all’Università di Amsterdam venne cancellata grazie all’intervento delle autorità olandesi. Ma per gli atenei inglesi, Haddad aveva pieno di diritto di esporre le sue idee.

 

I due capi degli studenti della Westminster, Tarik Mahri e Amal Achchi, militano nel gruppo islamista Hizb ut-Tahrir, già guidata dall’imam espulso dall’Inghilterra Omar Bakri, una organizzazione panislamica che lavora per l’instaurazione della sharia nel Regno Unito (Mahri ha lanciato l’hastag #bringbackkhilafah, ovvero riportiamo il Califfato). “Hizb ut-Tahrir disprezza la democrazia e crede che la legge islamica debba essere imposta su tutto il mondo, con la forza se necessario”, dice Shiraz Maher, un ex membro del movimento islamico oggi ricercatore presso il Centro internazionale per lo studio del radicalismo al King College di Londra.

 

[**Video_box_2**]La Islamic Society della Westminster University è stata teatro di celebrazioni per l’attacco alle Torri gemelle di New York. Il Research by Student Rights, un gruppo che monitora la libertà di parola nelle università inglesi, ha denunciato la Westminster per separare studenti maschi e femmine durante la presenza di predicatori islamici, in ottemperanza alla sharia, la legge islamica. Almeno due conferenze “per sole donne” hanno avuto luogo alla Westminster. “Per sessant’anni, gruppi radicali hanno utilizzato come agitatori politici le libertà accademiche del Regno Unito, in alcuni casi per pianificare la sua stessa estinzione” afferma Anthony Glees, autore del libro “When Students Turn to Terror”. “Il mondo accademico britannico è sempre stato un rifugio sicuro per i nemici delle società aperte dell’occidente”. Adesso sta diventando l’università del Califfato e della guerra agli infedeli.

  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.