Beppe Grillo durante una manifestazione dei '5 stelle'

La notte dei manettari

Redazione

Onesti di tutta Italia unitevi, è il tam-tam che dal web richiama a Roma i nostalgici delle stagioni d’oro dei popoli viola e dei post-it (ormai fuori tempo massimo viste anche le assoluzioni in area “notti di Arcore”).

Onesti di tutta Italia unitevi, è il tam-tam che dal web richiama a Roma i nostalgici delle stagioni d’oro dei popoli viola e dei post-it (ormai fuori tempo massimo viste anche le assoluzioni in area “notti di Arcore”). Tutti gli onesti a Roma, dicono le pubblicità internettiane della kermesse di pura saudade manettara che s’annuncia per sabato 24 gennaio in piazza del Popolo, officianti i Cinque stelle più una serie di attori specializzati in ruoli da “Romanzo Criminale” e simili, più Dario e Jacopo Fo più Sabina Guzzanti più Ferdinando Imposimato più Enrico Montesano e altri volti di chiara fama anti casta, anti vitalizio, anti corruzione e, dulcis in fundo, anti trattativa (ci si chiede che cosa faranno ora, gli anti trattativa, senza poter attaccare Giorgio Napolitano al Quirinale). Tutti in piazza del Popolo, dunque, come nelle migliori tradizioni post-it e “senonoraquando”: si chiama “La notte dell’Onestà”, la maratona di pubblica lettura (con musica?) di intercettazioni liberamente scelte tra quelle uscite dall’inchiesta Mafia Capitale, secondo il cinque stelle Luigi di Maio troppo in fretta caduta nell’oblio mediatico.

 

Dice infatti Di Maio che l’evento cerca di “spiegare al paese e a tutti che i fatti di Mafia Capitale non sono finiti, sembrano già dimenticati invece sono ancora di attualità” e che “bisogna portare l’attenzione” su quei fatti “per cacciare i mafiosi e i disonesti da Roma”. Ora che l’impossibilità di fare per il Quirinale il nome di Romano Prodi (troppo compromesso con l’euro, a giudicare dall’atteggiamento di Beppe Grillo) rende ardua la conquista della visibilità per i Cinque stelle autorelegatisi nell’angolo, la “Notte dell’Onestà” diventa speranza di rilancio. Che Claudio Santamaria, Claudio Gioè e Andrea Sartoretti (attori di “Romanzo Criminale”, film e fiction, e di sceneggiati sulla mafia) leggano intercettazioni da Mafia Capitale, poi, è uno di quei fatti che rischiano di rendere ancora più evidente lo svuotamento di senso delle campagne giustizialiste un tanto al chilo che per anni hanno tenuto banco. Quando non si sa più che cosa inventarsi, la fantasia diventa realtà (leggere per credere Santamaria: “Ho fatto un film che si chiama ‘Romanzo Criminale’ e sembra che questo film non sia ancora finito. Quindi se siete svegli, se volete svegliarvi, tra coscienza e consapevolezza, e dire ‘io sono onesto’ e voglio eliminare la disonestà, venite”).

 

Di più su questi argomenti: