Il presidente del Consiglio Matteo Renzi (foto LaPresse)

Renzi sprona l'Europa: "O si cambia o siamo perduti"

Redazione

Il presidente del Consiglio esprime fiducia a Juncker ma avvisa: "Dobbiamo puntare sulla crescita". E chiede uno sforzo diplomatico nei confronti della Russia: "Affrontare assieme i dossier più importanti".

"Possiamo vivere la fase che si è aperta con il rinnovo delle elezioni e con il semestre di presidenza italiana come un'occasione per dire che o torniamo all'ideale o rischiamo tutti noi di aver perduto l'Europa". Matteo Renzi nel corso del suo intervento nell'aula della Camera in vista del Consiglio europeo del 18 dicembre 2014 chiede all'Europa un cambiamento per uscire dalla crisi e di dare un taglio alle politiche europee incentrate sull'austerità per permettere una ripresa economica dell'Unione. "Siamo a un bivio: se non sapremo farci portatori di un ideale umano noi siamo perduti", ha aggiunto.

 

"Da un lato c'è chi ritiene si sia fatto molto, dall'altro niente. Ma tutti siamo convinti che ci sono degli elementi innovativi, l'Europa ha fatto una scelta politica forse non sufficiente, dipenderà da Juncker se sarà percorsa fino in fondo", ha sottolineato il premier esprimendo fiducia nel piano di investimenti del presidente della Commissione europea: "Dobbiamo invertire la rotta, puntare sulla crescita. Si è scelto un presidente espressione della volontà popolare", si è scelto "di non lasciare l'Europa ai tecnocrati".

 

Renzi ha anche affrontato il tema della politica estera comunitaria nei confronti della Russia, chiedendo all'Europa e a Putin uno sforzo diplomatico: "Bisogna invitare la Russia a uscire dall'Ucraina e sedersi al tavolo per  affrontare insieme i dossier più importanti, come la Siria, una posizione che non solo più dell'Italia ma è condivisa. Abbiamo condiviso le sanzioni nel momento della reazione come primo naturale gesto per esprimere sdegno per l'occupazione dell'Ucraina, è altrettanto vero che non si fa politica estera solo con le sanzioni".

 

[**Video_box_2**]Il presidente del Consiglio ha anche affrontato il tema dell'allargamento dell'Unione alla Turchia, manifestando il suo scetticismo: "Spero che la condizione di candidati all'adesione all'Ue "comprenderà anche la Turchia, alla condizione naturale che rispetti i principi fondamentali di libertà e democrazia che non sono compatibili con l'arresto di giornalisti della libera stampa e dell'opposizione".