Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker (foto AP)

Ue, Juncker presenta il nuovo piano di investimenti da 315 miliardi

Redazione

Il presidente delle Commissione europea ricorda, davanti all'Europarlamento, la necessità di conciliare riforme strutturali e rigore sui conti. Padoan: "Serve uno choc positivo". Merkel: "Siamo d'accordo in linea di principio".

Con il nuovo piano di investimenti da 315 miliardi di euro ''l'Europa dopo anni volta pagina''. Lo afferma il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, presentando al Parlamento europeo a Strasburgo il piano di investimenti per i prossimi tre anni. Un piano definito realistico ma ambizioso, ha continuato il presidente della Commissione. Juncker ha sottolineato che ''abbiamo bisogno di riforme strutturali per preservare il nostro stato sociale, di responsabilità fiscale per
i bilanci nazionali e ora abbiamo bisogno di spingere gli investimenti. Cosa che facciamo con questo piano''.

 

I contributi degli Stati al nuovo piano di investimenti della Commissione Ue da 315 miliardi di euro non saranno calcolati per valutare il deficit e il debito secondo le regole del Patto di Stabilità e Crescita. Il piano dovrà essere operativo entro giugno 2015 e la scelta dei progetti sarà affidata a "esperti" con lo scopo finale, afferma Juncker, di "drenare denaro verso i paesi che più hanno sofferto per la crisi". ''Non tradiremo le regole del Patto di Stabilità - ha spiegato - perché è una questione di credibilità'', ma ''non terremo conto dei versamenti che saranno fatti dagli Stati nel Fondo nei calcoli del Patto'' per valutare deficit e debito. La Commissione Juncker stima che per ogni euro investito dal fondo se ne possano mettere in moto altri 15 da parte dei governi dei paesi membri e anche da parte dei privati. Sul ritorno che avranno i paesi che contribuiscono direttamente al Fondo, Juncker ha detto che "poi si vedrà quali saranno i flussi che torneranno ai singoli paesi", ma occorre ragionare in termini complessivi, in termini di "solidarietà". "Se abbiamo più crescita in Spagna sarà bene per la Francia, se c'è più crescita in Francia andrà bene per l'Italia e la maggiore crescita nei paesi del sud sarà a favore della Germania". Se il piano di investimenti da 315 miliardi euro "funzionerà, come io credo, lo prolungheremo al 2020''.

 

[**Video_box_2**]''Sento dire - aggiunge - che abbiamo bisogno di soldi freschi. In realtà abbiamo bisogno di un nuovo inizio e di nuovi investimenti''. La liquidità nel mondo, ha spiegato, ''è abbondante ma le nostre risorse sono tirate''. Per questo ''abbiamo bisogno di un uso intelligente dei soldi pubblici per sbloccare gli investimenti'', ma ''senza fare nuovo debito''.

 

Le reazioni al piano di investimenti sono state positive: la cancelliera tedesca Angela Merkel ha detto che la Germania concorda "in linea di principio" con il progetto di Juncker. Con le previsioni di crescita riviste al ribasso, per evitare il rischio "molto serio" di una stagnazione economica e l'inflazione "troppo bassa troppo a lungo", secondo il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan "è necessario e possibile" dare all'Europa "uno shock positivo". Leggermente più cauto il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, in conferenza stampa a Strasburgo. "Quello che vediamo oggi sicuramente non sarà la soluzione di tutti i problemi, ma può essere la spinta per una fase migliore della politica europea e per gli investimenti in Europa", ha detto, ricordando che "gli stati membri ora sono esortati sono a partecipare a questo piano, con la forte volontà di fare di questo piano per gli investimenti un successo".