ThyssenKrupp non molla Ast: "Non è in vendita, così non vale molto"

Redazione

Dalla Germania un avviso agli operai: "E' necessaria una ristrutturazione radicale. E gli scioperi mettono a rischio la stabilità dell'azienda".

E' ancora in fase di stallo la trattativa sul futuro degli stabilimenti dell'acciaieria Ast di Terni. Oggi, nell'incontro che si è svolto oggi a Monaco fra il board di ThyssenKrupp, azionista di Acciai Speciali Terni, e i rappresentanti sindacali nazionali e locali di Fiom, Fim, Uilm, Fismic e Ugl, i sindacati hanno presentato una serie di proposte che ThyssenKrupp ha respinto, ribadendo la validità del piano industriale già illustrato in questi giorni. Per l'azienda erano presenti l'amministratore delegato, Lucia Morselli, e il direttore del personale di Ast, Arturo Ferrucci. Una situazione cristallizzata, quindi, alla vigilia dell'incontro in programma domani al ministero dello Sviluppo economico, durante il quale l'azienda non potrà che attenersi alle linee indicate dalla proprietà.

 

La posizione di ThyssenKrupp non cambia ed è stata esposta nuovamente dal board della Tk Materials, Markus Bistram: "E' necessario trovare un accordo per il bene di Ast, in Italia con Lucia Morselli che ha piena fiducia e mandato a farlo" Il problema è che "Ast ha perso molti milioni di euro negli ultimi anni per questo non ci sono stati più compratori in quanto e oggi cosi non vale molto, motivo per il quale è inevitabile una ristrutturazione non temporanea, ma strutturale". Il piano di rilancio della azienda dovrebbe dunque prevedere una revisione e ristrutturazione del forno "perché c è una sopra capacità di acciaio in Europa che non può essere ignorata. La quantità che si fa non sempre è utile, bisogna puntare sulla qualità e sul guadagno". 

 

L'azienda comunque assicura che "Tk non vuole chiudere Ast, ma rilanciarla, motivo per il quale è stata inserita nel settore Materials che è un grande centro di vendita di acciaio e avendo solo Ast non c è la concorrenza in casa Tk. Ribadiamo che vogliamo investire su Terni compresa la linea 5 e tutto il resto detto dall’ad. Abbiamo bisogno di soluzioni strutturali non temporanee ecco perché alcuni aiuti statali non sono sufficienti perché traguardano a breve distanza".

 

[**Video_box_2**]Per quanto riguarda il personale, ha ribadito il Markus Bistram verrà "applicata quanto previsto dall’Italia", ma sottolinea che "lo sciopero mette a rischio la stabilità dell’azienda e dei lavoratori. Non possiamo dire di essere sempre allo stesso piano perché lo abbiamo modificato in alcuni punti raccogliendo anche proposte sindacali, per questo crediamo che bisogna cercare di trovare un dialogo più disteso per poter trovare un accordo che soddisfa le parti".

 

Dai sindacati non si placano le proteste, nonostante riconosca "dei passi in avanti nella trattativa", e fanno sapere che è necessaria una svolta: "Abbiamo consegnato una documentazione che attesta le nostre modifiche al piano. Abbiamo affermato che ci auguriamo e ci aspettiamo che dopo questo confronto domani al ministero ci siano quei cambiamenti utili a poter trovare una strada da percorrere insieme per poter giungere ad un accordo".

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