Silvio Berlusconi esce da Palazzo Chigi dopo l'incontro con Renzi (foto LaPresse)

Renzi e il Cav. hanno parlato un paio d'ore. Situazione & baci

Redazione

Renzi e il Cav. e hanno parlato un paio d’ore. Da spifferi e comunicato si evince: il loro problema non era rompere o confermare il patto del Nazareno, che se ne sta sicuro come non mai nella convergente convenienza.

Renzi e il Cav. e hanno parlato un paio d’ore. Da spifferi e comunicato si evince: il loro problema non era rompere o confermare il patto del Nazareno, che se ne sta sicuro come non mai nella convergente convenienza. Renzi ne trae linfa e legittimazione nell’Italia non di sinistra, che non è poca, e il Cav. se ne scuda per la conferma del ruolo che i magistrati hanno cercato di togliergli, uomo di stato centrale nella scena pubblica. I due sono d’accordo sulla durata della legislatura, sulle riforme costituzionali, sull’agenda da perseguire alle Camere per la riforma elettorale (particolare decisivo) ma non sul premio di maggioranza alla lista (finta di di Berlusconi) e sullo sbarramento piccolo ai piccoli (finta di Renzi). Dissenso amichevole. Poi si vede in Parlamento. Vari filoni si intrecciano, anche l’elezione forse di un nuovo capo dello stato. Niente nomi, se non quelli falsi che si leggeranno altrove, ma c’è la decisione di dicuterne insieme quando saremo in medias res. Cav. rassicura Brunetta, Renzi rassicura la minoranza sua. Più o meno. Baci da un tempestoso bicchier d’acqua.