Matteo Renzi parla dal palco durante la cena di finanziamento del Pd a Roma

Le cene (con soldoni) di Renzi, l'ipocrisia anticasta, l'ok pannelliano

Redazione

Viva la faccia. Marco Pannella, leader radicale, di pregiudizi anti renziani ne ha molti. Più di ogni cosa – ripete da mesi – non gli va giù l’estromissione di Emma Bonino che nel governo Letta era ministero degli Esteri; una decisione che invece, quasi da sola, ci consentì di esultare su queste colonne titolando “Ecce homo, e si chiama Matteo”.

Viva la faccia. Marco Pannella, leader radicale, di pregiudizi anti renziani ne ha molti. Più di ogni cosa – ripete da mesi – non gli va giù l’estromissione di Emma Bonino che nel governo Letta era ministero degli Esteri; una decisione che invece, quasi da sola, ci consentì di esultare su queste colonne titolando “Ecce homo, e si chiama Matteo”. Domenica però, mettendo da parte almeno per un attimo i suoi pregiudizi, perfino Pannella, leader di antiche battaglie referendarie e parlamentari contro il finanziamento pubblico a partiti e sindacati, ha detto di aver “trovato simpatico” il fatto “che un migliaio di persone o giù di lì siano andate a una cena di finanziamento del Partito democratico, pagando 1.000 euro” ciascuno. “Io sono felice che il Pd prenda queste abitudini un po’ di stampo radicale, ponendo così il problema dell’autofinanziamento”.

 

Il leader radicale, oltre a giudicare tutt’altro che infamante ogni parallelo tra le cene di fundraising di Renzi e Berlusconi, ha aggiunto che gli indignati permanenti “non sono rappresentativi” del comune sentire della gente. Effettivamente è risibile l’insofferenza che traspare qui e lì, da dichiarazioni e articoli di giornale, rispetto al nuovo sistema di autofinanziamento renziano. Insofferenza spesso alimentata dagli stessi che, populisticamente, se la prendevano fino a qualche mese fa con la “casta” e con “i costi della democrazia”. Invece i partiti, soprattutto in fase di finanziamenti pubblici calanti, servono proprio a questo: a coagulare interessi, a raggranellare risorse in maniera trasparente, a verificare se noi per primi e i vari portatori d’interessi siamo disposti a seguire il detto “put your money where your mouth is”.

Di più su questi argomenti: