Papa Francesco, fotografato da matteo Matzuzzi, va a pranzo durante il sinodo

Dispute dure sull'ostia da meritare

Matteo Matzuzzi

Era la questione più divisiva e controversa, e il dibattito in Aula ha confermato le premesse. Sulla comunione ai divorziati risposati si sono accesi gli animi. Padre Lombardi parla di un confronto che ha segnato “un crescendo di partecipazione, passione e coinvolgimento”. Due linee contrapposte. Niente aperture, invece, alle coppie omosessuali: “In Aula è stato ribadito che il matrimonio è sempre e solo tra uomo e donna”.

Roma. Era la questione più divisiva e controversa, e il dibattito in Aula ha confermato le premesse. Sulla comunione ai divorziati risposati si sono accesi gli animi. Padre Lombardi parla di un confronto che ha segnato “un crescendo di partecipazione, passione e coinvolgimento”. Due linee contrapposte, una decisa a ribadire con forza che se un legame matrimoniale è valido – “così come dice il Vangelo” – non è possibile dare il via libera al riaccostamento all’eucaristia per chi ha divorziato e s’è risposato. Altri, invece, s’appellano alla misericordia e invitano a guardare alle “situazioni specifiche”. Dove sia orientato il Papa, l’ha fatto sapere il cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente del Consiglio per i Testi legislativi, nel briefing quotidiano con i giornalisti: “Per me bisogna seguire l’ermeneutica del Pontefice, e cioè salvare assolutamente la dottrina ma partire dalle persone e dalle loro concrete situazioni di necessità e urgenza, nonché dalle loro sofferenze”. Persone cui “va data una risposta”. E la risposta è sempre il prelato a ipotizzarla: “Rimettere la decisione, caso per caso, al vescovo diocesano o a un gruppo di vescovi. Così facendo, potrebbero esserci buone possibilità per consentire il riaccostamento all’eucaristia”. Tra mercoledì sera e giovedì mattina il gruppo conservatore ha scoperto le carte, facendo parlare il prefetto per la Dottrina della fede, il cardinale Gerhard Ludwig Müller, quindi Angelo Scola, Péter Erdö, Angelo Bagnasco, Timothy Dolan, Marc Ouellet, Willem Jacobus Ejik, arcivescovo di Utrecht. Sul fronte opposto, sono intervenuti Walter Kasper, Godfried Danneels e Víctor Manuel Fernández. Nella Relatio Synodi si capirà chi ha avuto la meglio, fanno sapere oltretevere. Si dovrà votare, i padri si conteranno. Intanto, si delinea già una soluzione su cui c’è un sostanziale consenso in Aula: sveltire le procedure di nullità matrimoniale.

 

Su questo punto, l’opposizione più forte è arrivata dal cardinale Raymond Leo Burke, prefetto della Segnatura apostolica. “Io non sono d’accordo”, ha detto il porporato: “Per una cosa così importante, ovvero la validità del matrimonio – che tocca anche la salvezza dell’anima – la chiesa vuole che un primo giudizio sia confermato in seconda istanza”. Più che a chi soffre per il proprio fallimento matrimoniale, ha sottolineato il porporato, sarebbe utile concentrarsi su quella parte di “sposi che vive coerentemente la propria fede cristiana nel matrimonio e che attende dai padri sinodali una parola di conforto, anche perché spesso si trova a dover testimoniare in un contesto che nega i valori cristiani”. Qualche padre sinodale, però, chiede anche di usare un “linguaggio rispettoso verso i divorziati risposati”, evitando di dire “che essi si trovano in una condizione di stato permanente di peccato”.

 

[**Video_box_2**]Niente aperture, invece, alle coppie omosessuali: “In Aula è stato ribadito che il matrimonio è sempre e solo tra uomo e donna”, e il cardinale Coccopalmerio ha aggiunto che non sarà neppure presa in considerazione l’ipotesi di concedere una benedizione alle unioni di quel tipo. Eppure, qualche dubbio deve esserci, se è vero che un padre è intervenuto in assemblea chiedendo che “la chiesa riaffermi chiaramente che matrimonio tra uomo e donna e unioni omosessuali sono due cose ben distinte”.  Perde quota, invece, la possibilità di guardare alla prassi ortodossa sui secondi matrimoni. In Aula se ne è parlato, ma “bisognerebbe prima capire cosa accade nelle chiese ortodosse”, ha detto il cardinale. “In quella realtà, solo il primo matrimonio è quello valido. La seconda unione è benedetta, il che è diverso. Il problema sarà oggetto di studio, ma la strada è davvero stretta”. Aprendo la congregazione, ieri mattina, il cardinale André Vingt-Trois, ha ribadito il valore della dottrina della chiesa sulla contraccezione nel mondo contemporaneo, “sempre più secolarizzato: molte coppie, oggi, hanno perso il senso di peccato nell’uso dei contraccettivi”.

  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.