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In Scozia vincono i "no", il Regno è ancora Unito

Redazione

I favorevoli all'indipendenza si fermano al 45 per cento. Salmond: "Accettiamo democraticamente l'esito". Ora però ci si aspetta una maggiore devoluzione di poteri. Reazione positiva dei mercati.

Gli scozzesi hanno detto "no" all'indipendenza dal Regno Unito. Con il conteggio ufficiale di 31 circoscrizioni elettorali su 32, gli unionisti sono in vantaggio con 1.914.187 voti su 1.539.920 voti degli indipendentisti. In termini percentuali si tratta del 55,42 per cento per il "no" e del 44,58 per cento per il "sì" nel referendum di ieri. Molto elevata l'affluenza, arrivata all'81,4 per cento. Il first minister scozzese Alex Salmond, leader della campagna indipendentista, ha ammesso la sconfitta e chiesto ai partiti unionisti di fare fede alla promessa di assegnare maggiori poteri alla Scozia.

 

"Come milioni di altre persone sono felicissimo" del risultato, ha detto premier britannico David Cameron commenta il risultato del referendum che ha assegnato la vittoria al fronte unionista. Parlando a Downing Street, Cameron ha sottolineato che il suo sentimento di gioia è condiviso non solo in Gran Bretagna, ma in tutto il mondo. Ora, ha detto il premier, è il momento di andare avanti e di raggiungere una "soluzione bilanciata" che sia giusta per il popolo scozzese ma anche per il resto del Regno Unito. "Ho appena parlato con Alex Salmond e mi sono congratulato con lui per la dura campagna. Sono felice che l'Snp parteciperà ai colloqui per un'ulteriore devolution", ha scritto il premier britannico su Twitter in riferimento alla telefonata fatta al first minister scozzese e ai futuri colloqui con lo Scottish National Party. In un successivo tweet, il premier scrive: "Abbiamo ascoltato la voce della Scozia e ora dovranno essere ascoltate anche milioni di voci in Inghilterra".

 

Accettare "democraticamente" la sconfitta: questo è stato il messaggio lanciato ai suoi dal primo ministro scozzese Alex Salmond, leader del movimento indipendentista. "La Scozia non sarà un paese indipendente", ha detto Salmond in diretta sulla Bbc, parlando dalla sede del comitato per il "sì". "Però - ha sottolineato - questa partecipazione ha costituito un trionfo", "la partecipazione è stata molto forte così come il messaggio". "Ora però - ha aggiunto Salmond - dobbiamo andare avanti uniti. Abbiamo visto paura e preoccupazione, abbiamo visto che dal governo britannico nessuno si sarebbe aspettato, sono stati mossi da quello che vedevano. Oggi non dobbiamo guardare a quello che non abbiamo, ma dobbiamo andare avanti come una sola nazione". Il leader dello Scottish National Party ha aggiunto che il popolo della Scozia "non si e' lasciato spaventare" dall'establishment, andando a votare in massa al referendum di ieri.

 

I mercati hanno apprezzato quello che, già nella notte, era sembrato il probabile risultato del referendum sull'indipendenza della Scozia: la vittoria del 'no' ha spinto ulteriormente al rialzo la sterlina, che già giovedì - rafforzata dalla 'scommessa' degli investitori - aveva avuto un andamento brillante. E nelle ultime ore la sterlina ha recuperato valore tanto sul dollaro che sull'euro.