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Ucraina, non si placa la violenza. Torna a bruciare piazza Maidan

Redazione

Scontri da Donetsk a Kiev, un aereo abbattutto e bombe verso un ospedale. 15 morti a Luhansk, vicino al confine con la Russia.

In Ucraina il conflitto tra filorussi e forze governative non si placa. Dopo la guerra di sanzioni reciproche tra Russia e Unione europea, gli scontri sono continuati sia nella regione orientale sia nella capitale Kiev. Un caccia delle forze di Kiev è stato abbattuto a Zhdanivka, nella regione di Donetsk, area controllata dagli indipendentisti non distante dalla zona nella quale il 17 luglio fu abbattuto un Boeing malese. Secondo l’Afp il pilota è riuscito a salvarsi lanciandosi col paracadute.

 

In mattinata a Donetsk colpi d'artiglieria hanno colpito l'ospedale Vishnevskiy, del centro della città, creando diversi danni alla struttura sanitaria e provocando la morte di un paziente e il ferimento di altre cinque persone. "C’è stata un’improvvisa esplosione, un colpo di mortaio ha colpito la finestra, tutta l’attrezzatura è andata distrutta», ha raccontato Anna Kravtsova, un medico dell’ospedale all'Afp. Le forze di Kiev che si trovavano a Luhansk, in prossimità della frontiera con la Russia, erano state circondate dai separatisti filorussi. Dopo alcune ore di combattimenti sono riuscite a rompere l'accerchiamento ma al costo di 15 morti tra militari e polizia di confine, secondo quanto riferito dal governo ucraino.

 

In contemporanea, a piazza Maidan, a Kiev, i manifestanti, come riferisce l’agenzia Interfax, hanno iniziato un intenso lancio di pietre e bottiglie molotov contro un battaglione di militari (Kyiv-1) arrivato sul posto, opponendo resistenza al tentativo degli operatori comunali (anch’essi presi a sassate) di sgomberare le tende ancora in piedi dai giorni della rivolta che, tra novembre e febbraio, ha portato alla caduta del regime del presidente Viktor Ianukovich.

 

 

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