Chi ha abbattuto l'aereo malese?

Si schianta un 777 della Malaysian nell’est dell’Ucraina, al confine con la Russia. Colpito da un missile, dice Kiev, che incolpa i filorussi. Indizi, dichiarazioni, tweet cancellati e video, quasi subito rimossi, per ricostruire quel che è accaduto.

New York. Un Boeing 777 della Malaysian Airlines si è schiantato in Ucraina vicino alla cittadina di Grabovo, nella regione di Donetsk, il cuore del fronte dove combattono i separatisti filorussi e l’esercito ucraino. L’aereo di linea, partito da Amsterdam e diretto a Kuala Lumpur, trasportava 295 persone fra passeggeri e personale – tutti morti, ha confermato il governo di Kiev – e secondo la compagnia aerea l’ultimo contatto radio è avvenuto quando stava attraversando lo spazio aereo ucraino, non lontano dal confine russo. Nel giro di pochi minuti la notizia si è trasformata in rovente merce da propaganda per le parti in causa. Anton Gerashenko, un assistente del ministero dell’Interno ucraino, ha scritto su Facebook che l’aereo è stato abbattuto da un missile terra-aria lanciato dai separatisti filorussi. “Non è un incidente, non è un disastro, ma un attentato terroristico”, ha detto un portavoce del governo ucraino. I separatisti della Repubblica di Donetsk negano, accusando l’esercito ucraino. In settimana i miliziani erano stati accusati di avere abbattuto aerei militari ucraini fra cui un cargo An-26 che, secondo alcuni funzionari dell’Amministrazione americana citati dalla Cnn, sarebbe stato addirittura colpito da un missile lanciato dal territorio russo. Alcune fonti dell’intelligence americana confermano la versione degli ucraini e attribuiscono alle milizie filorusse la responsabilità dell’accaduto. L’agenzia Itar-Tass e altri media russi hanno a lungo continuato a sostenere che i separatisti hanno abbattuto un aereo militare da trasporto An-26 nella stessa area dove è stato poi registrato lo schianto del mezzo civile, suggerendo che si tratti di un clamoroso scambio fra aerei. In serata l’intelligence ucraina ha fatto trapelare un video con due intercettazioni (rimosso quasi subito): una tra il capo dei separatatisti di Grabovo che dice al suo referente russo di aver abbattutto un aereo. La seconda è una conversazione tra un testimone mandato a perlustrare il luogo dello schianto e un suo referente in cui gli spiega che non si tratta affatto di un aereo militare, ma di un aereo civile.

 

L’An-26 è un aereo militare con doppia elica con un’apertura alare che è circa la metà di quella di un Boeing 777 (30 metri il primo, oltre 60 il secondo), i due mezzi sono difficilmente confondibili per chi ha le tecnologie militari per abbatterli. Ma l’inesperienza delle milizie filorusse, accusate di avere a disposizione mezzi forniti dal Cremlino forse troppo sofisticati per le loro abilità, è un fatto più volte documentato in questi mesi di combattimenti. Alcuni esperti militari ipotizzano che possa trattarsi di un errore causato da un missile a guida infrarossa, che segue le fonti di calore, dirottato dalla presenza nello spazio aereo circostante di un velivolo significativamente più grande e “caldo” dei cargo urcraini presi di mira dai separatisti. La versione dei filorussi è che siano stati i caccia di Kiev a centrare l’obiettivo sbagliato.

 

Gerashenko ha dichiarato che l’aereo volava a 10 mila metri di altitudine, quota normale per un aereo di linea ma piuttosto alta per un cargo militare. L’An-26 che è stato abbattuto lunedì, per fare un confronto, volava a 6.500 metri di altezza, e ugualmente il governo ucraino sostiene che sia stato colpito da un “missile più grande di quelli che si possono lanciare a spalla”, accusando dunque i filorussi di avere armi pesanti. Il governo di Kiev ha sostenuto dapprima che a colpire l’aereo sia stato un missile lanciato da un sistema antiaereo Buk, in dotazione sia all’esercito russo sia a quello ucraino. I separatisti dicono di non avere armi abbastanza potenti per raggiungere obiettivi a quell’altitudine, ma dall’account Twitter della Repubblica di Donetsk avevano confermato giorni fa con un tweet – poi cancellato – di avere un carro antiaereo di un modello simile a quello che Kiev sostiene abbia colpito il Boeing. Il generale Philip Breedlove, comandante delle forze americane in Europa, ha detto che Mosca sta fornendo armi antiaeree ai miliziani, e tuttavia non è possibile escludere l’ipotesi che il lanciamissili Buk sia stato sottratto all’esercito ucraino, incapace di controllare il territorio. In serata il ministero della Difesa ucraino ha detto di avere “prove” che a causare la tragedia sia stato invece un missile S-400, detto “Sam”, di produzione russa e in dotazione esclusiva all’esercito di Mosca.

 

E’ stato Vladimir Putin a informare Barack Obama dell’accaduto in una telefonata per discutere della stretta nelle sanzioni che la Casa Bianca ha annunciato mercoledì. Washington ha innestato una marcia punitiva intermedia: più severa delle sanzioni avallate all’inizio della crisi, ma non al punto di tagliare fuori interi settori dell’economia. Le nuove sanzioni colpiscono soggetti privati, banche, aziende dell’industria bellica e petrolifera – ma non Gazprom – e Putin le ha liquidate come “dannose per gli interessi dell’America”. La Camera di commercio americana ha detto che “danneggiano l’economia” e per essere efficaci devono essere approvate anche dall’Unione europea, giudicata un partner con le mani legate dalle convergenze energetiche russe. Lo schianto dell’aereo della Malaysian Airlines, pieno di passeggeri europei, potrebbe però cambiare le valutazioni. Nella “fog of war”, guerra di missili ma anche guerra di disinformazione, di sanzioni e interessi, ogni dettaglio può essere piegato per confermare la propria tesi, prima ancora di capire chi ha tirato giù quel Boeing e perché il volo Mh17 è stato autorizzato a sorvolare la zona della guerriglia.

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