La curva dei tifosi del Livorno

In curva c'è Stalin, ma tifa Beppe Grillo

Alessandro Giuli

Quando dici “Livorno” devi pensare anche agli Ultras Fossa e alla loro falce e martello, ultimo baluardo stalinista curvaiolo d’Italia. 

Quando dici “Livorno” devi pensare anche agli Ultras Fossa e alla loro falce e martello, ultimo baluardo stalinista curvaiolo d’Italia. Portuali collerici, i veronesi li accolgono così nel loro stadio: “Pure voi, pure voi, nelle foibe ci mettiamo pure voi”. E narrano le leggende che mezzo secolo fa i romanisti a Livorno dovevano andarci con la pistola. Ma adesso?

 

Adesso, non bastasse la retrocessione in serie B, la curva livornese s’è svegliata con un sindaco pentastellato: ha stravinto Filippo Nogarin, l’alieno di Beppe Grillo (un po’ come accadde ai cugini bergamaschi quando un dì si scoprirono leghisti: meglio si sentiranno ora, con Giorgio Gori). “Peggio di così nemmeno la difesa del Livorno di quest’anno poteva fare”, si rassegna la vecchia guardia. Intanto la polizia già indaga su alcune scritte apparse in città: “Nogarin fedayn”. Sorpresa: è un endorsement curvaiolo al nuovo potere lanzichenecco che ha umiliato il piddino Marco Ruggeri. A Livorno Stalin tifa Grillo e pure lui urla come un anonimo ultras: “Ruggeri levati di ’ulo!”.

Di più su questi argomenti: