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Lo scemo della Freccia Vallone

Maurizio Milani

Ieri sono stato ospite del programma dei record (Guinness World) in Messico poi Perù e Cuba. Sono stato presentato come: lo scemo della Freccia Vallone. Di cosa si tratta? Molto semplice, tutti gli anni, quando si corre la gara ciclistica Freccia Vallone vado sul percorso e faccio il cretino.

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    Ciao Piero. Ti mando alcuni pezzi che faranno parte dell'articolo che devo scrivere per la Nicoletta! Come saprai, quest'estate a puntate verranno pubblicati dei racconti sul tema: “Cosa c'è nascosto dentro di me”. Farei così: ti mando cinque/sei fogli alla volta per raggiungere la lunghezza di un articolo “serio”. Fammi una cortesia,  questi fax che ti mando con scritto “per Nicoletta” tu mettili tutti in una cartelletta a parte. Quando te ne ho faxati quindici/venti o anche trenta in una settimana l'articolo sarebbe pronto. Ti saluto sinceramente, Carlo Barcellesi.

    Ieri sono stato ospite del programma dei record (Guinness World) in Messico poi Perù e Cuba. Sono stato presentato come: lo scemo della Freccia Vallone. Di cosa si tratta? Molto semplice, tutti gli anni, quando si corre la gara ciclistica Freccia Vallone vado sul percorso e faccio il cretino. Cosa significa? Distraggo i ciclisti facendo finta di vomitare al bordo della strada, attirando l'attenzione dei corridori sul fatto che mi hanno scippato sul metrò ad Amsterdam. Qualsiasi cosa va bene pur di “turbare” la manifestazione sportiva. Anche vestirsi da sosia di Celentano. Devo dire che il primo anno che ho fatto lo scemo alla Freccia Vallone in effetti sono riuscito a creare sconcerto. Poi basta, ormai è quindici anni che faccio il deficiente alla Freccia Vallone e se ho tempo al Giro delle Fiandre. Gli stessi direttori sportivi delle squadre avvertono i ciclisti: “Ragazzi, se vedete sul percorso un coglione con in mano un cucciolo di zebra non fateci caso, è lo scemo della Freccia Vallone”. Nel 1998 addirittura gli organizzatori mi fecero l'onore di inserirmi nel manifesto che presentava la corsa. In basso c'era scritto: “Sarà presente su più punti del percorso lo scemo della Freccia Vallone”. Ok, questo era il primo pezzo della nuova “rubricona” del Foglio che ci terrà compagnia per tutta l'estate: “Quello che c'è dentro di noi, escluso il vizio di bere”. Rispondo a questo quesito domani verso sera. Per giustificare tanti piccoli articoli in uno solo li voglio legare con il “sogno”.
    1° da titolo: “Perché le donne s'innamorano dell'uomo che evade duro le tasse”, saggio completo della Vallecchi editore. Il sogno di ogni titolare di partita Iva è quello di essere evasore totale. Risultare al fisco con reddito zero ci vuole coraggio! Uno poi si fa gli scrupoli: come faranno senza le mie tasse a pagare le scuole, le strade, ecc. Alla fine se uno non è proprio un vero delinquente qualcosa al fisco dichiara. Però tutti ammirano l'evasore totale e sognano di esserlo. Teniamo presente che l'evasore totale fa innamorare molte più donne di chi paga tutte le tasse. Quanti industriali sognano di essere presi in quelle retate antievasori che ogni tanto fanno. Proprietari di barche e ville alle Bahamas che risultano nullatenenti per il fisco. Condotti via con le manette e con donne innamorate che picchiano sul tetto dell'auto della Finanza: “Amore ti amo! Oggi l'ho capito!”. Ricordiamo per chi non lo sapesse che le donne si innamorano moltissimo degli evasori dalle carceri. Questi per vantarsi, quando conoscono una ragazza nuova le fanno vedere il ritaglio di giornale che parla della sua evasione. Tutto sta a vedere se il personaggio citato nell'articolo è lui e non suo zio.

    “L'impresario dei fenomeni da baraccone. Etica, morale e business”.

    Inizio articolo. Parliamoci chiaro, a tutti dispiace vedere ridotto a fenomeno da circo una persona alta 75 cm o il suo collega della Manciuria, alto 291 cm. Vederli vestiti come dei pagliacci, farsi dare le caramelle da Barbara D'Urso nello show dei fenomeni. Ricordiamo che ogni stato (tranne alcune dittature) hanno tutti programmi televisivi del genere. I giapponesi sono i più esagerati. Dicevo: vederli così dispiace a tutti. Però cosa farebbero altrimenti? Ping-Ping, l'uomo più piccolo del mondo, starebbe in uno sperduto villaggio dell'Asia, chiuso nella sua capanna con il rischio di essere scherzato dagli altri abitanti. Così ridotto a fenomeno da baraccone ha la possibilità di guadagnare, girare il mondo, stare in alberghi a 5 stelle, autista che lo viene a prendere e lo porta nelle sedi televisive di tutto il pianeta, conoscere belle donne e ogni tanto tornare al suo paesello per essere rispettato e ammirato. In cambio cosa deve fare? Niente! Esibire se stesso. Certo, ultimamente ho visto un servizio al telegiornale che faceva vedere un veterinario russo alto 289 cm. Egli diceva: “Sono io l'uomo più alto del mondo, ma non mi presto a fare il circo”. Ha ragione dottore! Lei ha una professione super qualificata e ben retribuita per cui fa bene a fare il veterinario. A parte il fatto che fa spaventare le manzette quando vedono uno altro un metro e mezzo in più del proprio allevatore di bestiame. Mi piace qui ricordare le altezze medie degli allevatori di bestiame: del Kansas 175 cm, dell'Oregon 165, della Valtellina 185, della Loira non vogliono dirmelo. A vederli lavorare da lontano sono piccoli. Una curiosità: il veterinario più alto di questi luoghi è il dott. Lonato Marco di Sondrio. E' 2 metri. Al tramonto meno.
    In merito a quello che sostiene Beppe Grillo non sono d'accordo. Dice: “Metà dei camion che girano sulle nostre strade sono vuoti, per cui inquinano ecc.” e altre balle. Rispondo volentieri: “Lo so da 25 anni che metà dei bilici che girano sono vuoti, e allora? Cosa teniamo a casa i camionisti a far niente. Se c'è una cosa che fa diventare matto un camionista è stare in casa o in ufficio, il camionista per sua natura non è capace di stare fermo. Tu, Beppe Grillo, vuoi il telelavoro, balle!”.
    I camionisti a casa danno i numeri, litigano con la moglie, stanno tutto il giorno sul divano in canottiera, i figli vedono, non è bello. Tanto vale mandarli in giro con il tir, prima o poi un carico lo trovano.

    Altra cazzata grossa come una casa: i pannolini con le foglie di mais. Sono d'accordo, anche abolire la carta moneta e introdurre le conchiglie negli scambi internazionali. Qui Grillo non c'entra niente, è un argomento che non ha mai toccato.
    Allora, abbiamo paura di far gli inceneritori perché poi quando non c'è più niente da bruciare cosa ne facciamo? Anzi, si tende a non promuovere la raccolta differenziata. Comunque la roba da bruciare c'è. Basta scoperchiare quelle “belle collinette” che erano discariche regolari. Mi ricordo negli anni Ottanta, andavo al mare a Riccione, nel passare sulla tangenziale di Bologna c'era una discarica enorme, adesso è ricoperta da prato. Un'altra enorme era prima di arrivare al casello di Milano sud sull'Autosole. Anche lei adesso sembra una collinetta. Vicino a casa mia uguale. Bene, come ha dimostrato tanti anni fa il mitico pittore Arman, facendo dei “carotaggi” nelle discariche i rifiuti sono ancora intatti. Bene, cominciamo a bruciare anche quel debito pregresso. Certo, bisogna caricarli sui camion che li portano all'inceneritore di Brescia. Il camion inquina, l'autista non ha cambiato l'olio dello sterzo… ciao!

    Mi sono sempre chiesto se questi che vogliono salvare il pianeta fossero in buona fede o ci fosse dolo. Sai, quando uno è intimamente convinto delle sue idee gli va dato “l'onore dele armi”. Ho sempre avuto questo dubbio, mi dicevo: “Però sono bravi, romantici…”. Finché non ho visto l'ex ministro dell'Agricoltura e segretario allora dei Verdi, a Milano a una manifestazione. Pedalava su una bicicletta con le ali di legno. Enormi ali di legno che sbattevano a ogni giro di pedale. Ok, ho capito tutto. Fanno i furbi.

    Il film “Fragole e cani” l'hanno già fatto? Altrimenti lo possiamo fare noi. Parla di due fidanzati che si conoscono sul treno. Lui seduto legge una rivista femminile tipo Grand Hotel e piange. Lei leggeva il Foglio. Una seduta accanto all'altro sul Bari-Venezia delle ore 2 di notte che parte ogni lunedì dal primo binario. Ferma a Ancona-Ferrara. Di solito non c'è su nessuno.

    Carlo Ripa di Meana e il comune di Volterra
    non vogliono le pale eoliche. Dicono che rovinano il paesaggio. Noi invece (Cobas latte + ultras ala dura Dc) non vogliamo le pale eoliche perché non sono redditizie. Vorrei vedere se sotto al comune di Volterra dovessero trovare il giacimento di petrolio più ricco del mondo. Cosa fanno? Gli dà fastidio vedere sullo sfondo del paesaggio le trivelle?

    Da domani il nuovo simbolo dei gabinetti è questo (IMMAGINE). Entra in vigore dopo la mezzanotte su tutte le porte dei gabinetti pubblici del mondo. Basta aprire porte per sbaglio e trovarsi nella cucina della pizzeria, nel retrobar dove c'è la refurtiva, o in cabina della funicolare. Nonostante su queste porte ci fosse scritto “privato” la gente le apriva ugualmente. Perché? Perché non leggono, sono impegnati a telefonare.

    Il Foglio ben difficilmente si occupa di cronaca. Ma questa triste vicenda va raccontata. Un giovane latrinaio riesce a risparmiare in un anno euro 500. Li nasconde nella cassetta dove si tira l'acqua nel cesso n° 1. Un giorno va dentro un altro latrinaio che li trova e li ruba. Tutti i latrinai infatti nascondono i soldi nel cesso n° 1 del proprio esercizio commerciale. Buona norma era quella di non rubarsi i soldi tra latrinai. Purtroppo così non è stato. 

    II
    Un giorno in un gabinetto di stazione si sente ridere fortissimo. Il latrinaio corre e pretende di dare due euro di multa al cliente. Il cliente non dà le sue generalità per cui il latrinaio lo lascia andare… con diffida di entrare nei cessi pubblici di quella catena. In Europa ci sono otto catene di latrine riconducibili tutte a due holding. Una triste abitudine in alcuni gabinetti pubblici è di avere un suonatore di tamburo oltre al solito latrinaio dietro la scrivania. Bello o brutto non ha importanza! Perché pagare un suonatore di tamburo in un cesso pubblico? Risponde l'autorità competente: “Certo sarebbe bello avere un suonatore di tamburo all'angolo di ogni strada, ma è pretendere troppo. Comunque il suonatore di tamburo dà il ritmo a chi piscia! Lei è un coglione e anche chi fa tali domande”.

    Lettera aperta al prof Ponti, docente di Politica dei trasporti che ho visto due anni fa a Otto e mezzo su La7. Non oggi, domani gli scrivo. 

    II
    Siamo già a domani. Prof., ma perché non fanno le autostrade a otto corsie per ogni senso di marcia? Le auto continuano a essere messe in circolazione (5 milioni di auto nuove l'anno solo nel mio comune). Le auto sono sempre più grandi; basta vedere quando vedi una Fiat 125 per strada. Allora sembrava grande. Cosa aspettano? Bisogna incentivare il trasporto su gomma e andare Milano-Roma in aereo. Che senso ha ferrare ed elettrificare 600 km di territorio rompendo le balle a circa 15 milioni di cittadini (tanti si vedono passare vicino la Tav). Domanda al prof. Ponti: cosa hanno inventato gli aerei a fare? Questi rompono le scatole al decollo e all'arrivo, poi per i rimanenti 590 km per Roma “disturbano le nuvole”. Il cielo poi non costa niente in manutenzione come la linea Tav. Non bisogna fare ponti sui fiumi ecc. Non capisco perché fate così. Perché il sabato e i festivi dobbiamo stare in colonna per ore sull'autostrada e di fianco ci passa veloce il Frecciarossa vuoto? L'unica consolazione è che quest'anno ho visto i papaveri sulle massicciate della Tav. Era anni ormai che in mezzo ai campi di frumento e orzo non ne vedi più per l'uso dei fitofarmaci (i contadini non hanno tutti i torti, non possono permettersi di noleggiare una mietitrebbia a 1.800 euro l'ora e raccogliere cereali misto a papaveri). Certo, ogni papavero è costato 500 euro. Poi già la settimana dopo erano sfioriti. Una modesta proposta: perché non dice alle ferrovie di mettere dei papaveri di plastica perenni tutto l'anno? Può far qualcosa per il ponte crollato sulla via Emilia? Io lo usavo con la mia bicicletta per andare a Piacenza. Come cittadino della zona a ridosso del ponte, ho diritto ad andare senza pedaggio sul ponte dell'autostrada, ma in bici non mi fido.

    Come mai l'uomo più basso della Penisola iberica è 78 cm e l'uomo più basso del mondo è 85 cm? Semplice, perché il titolo di uomo più basso della Penisola iberica viene dato “d'ufficio”. Mentre per quello di omino più basso del mondo devi andare tu alla sede della Guinness World. E' come per Miss Italia: non è la più bella, è la più bella di quelle che si sono presentate al concorso. Ieri sul tram ho visto una più bella.

    Finale articolo lungo estivo

    Come vedete ho messo insieme tante gare da 100 metri per farne una da 1.500 metri e diventare un mezzofondista. La prossima volta attacchiamo più articoletti e facciamo i 3.000 siepi. Per la maratona non siamo ancora pronti. Buona estate.

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