Müller, il “Ratzinger” di Papa Francesco che recinta l’ospedale da campo Prima l’eruzione improvvisa di densa e profonda dottrina su misericordia e coscienza, poi una dotta lezione sul kairós cristiano come luogo della rivelazione e della salvezza, contrapposto al kronos pagano, mostro che divora i suoi figli e che porta solo morte. Sono giornate intense, dalle parti dell’ex Sant’Uffizio. Fino a oggi, il prefetto Gerhard Ludwig Müller era guardato con sospetto dal fronte conservatore perché troppo amico dei teologi della liberazione (anche di quelli condannati e sconfitti da Joseph Ratzinger negli anni in cui trionfava l’ecclesia militans giovanpaolina). 25 OTT 2013
Comunione? No L’ospedale da campo di Francesco che cura le ferite e riscalda il cuore degli uomini viene investito, d’improvviso, da una ventata di dottrina soffiata direttamente dalle stanze dell’ex Sant’Uffizio. Al kairós della misericordia di Bergoglio servono punti fermi, robustezza teologico-sacramentaria, almeno a leggere il prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, monsignor Gerhard Ludwig Müller. Il tema è quello delicato dei divorziati risposati, se ammetterli ai sacramenti, in particolare all’eucaristia. Peccatori che chiedono la seconda possibilità, previo pentimento. 24 OTT 2013
“Combattere l’aborto non è un optional”. Chaput vs. Bergoglio “Il diritto alla vita non è semplicemente una priorità. E’ la questione fondamentale su cui poggia l’intera architettura della battaglia in difesa della dignità umana”. Charles Chaput, sessantottenne arcivescovo di Filadelfia in attesa della possibile porpora cardinalizia, non ci pensa proprio a confinare in determinati “contesti” le battaglie in difesa di quei princìpi non negoziabili che per Papa Francesco possono diventare ossessionanti se ripetuti all’infinito. Chaput di aborto ed eutanasia parla, spiega ai suoi fedeli che si può lottare contro queste due “tragedie” della contemporaneità anche ribadendo gli appelli per tutti coloro che soffrono di povertà, violenza e ingiustizia. 23 OTT 2013
Il Papa e il gesuita prog.: “L’aria fresca è lui, le encicliche chi se le legge?” Finalmente un vero pastore alla guida della chiesa universale. Padre Thomas Reese, gesuita troppo liberal perfino per dirigere America, la rivista newyorchese della Compagnia – fu costretto alle dimissioni nel 2005, si dice su pressione del Vaticano in seguito a posizioni non in linea su etica e morale – loda in una conversazione con il Foglio i primi mesi di pontificato di Francesco. La rottura col passato, il passaggio dal teologo bavarese al gesuita argentino, è chiara e netta: “Giovanni Paolo II e Benedetto XVI erano accademici abituati a fare distinzioni e parlare in astratto. Francesco, invece, è un pastore che mette al centro la comunicazione su ciò che è l’essenza del Vangelo. Ferrara I nuovi eretici 21 OTT 2013
Il Papa che demitizza il Papa “Il Papa sta demitizzando il papato. Fatto evidente, questione centrale in Jorge Mario Bergoglio, ma che non è affatto farina del suo sacco”. Massimo Faggioli, storico del Cristianesimo alla University of St. Thomas di Minneapolis e St. Paul, per sua definizione “cattolico di scuola Concilio Vaticano II”, dice al Foglio che Francesco non sta facendo altro che attuare il Concilio. Certo, “lui è molto furbo, non dice che i suoi gesti derivano da lì, ma è chiarissimo”. Non fa cose eclatanti, come Paolo VI che mise all’asta il triregno simboleggiante da secoli l’autorità del padre dei principi e dei re, del rettore del mondo e del vicario di Cristo in Terra. 17 OTT 2013
Lefebvriani in fuga dalla rivoluzione di Francesco, il “vicario dell’anticristo” “Cari fratelli, quello che abbiamo davanti a noi, il Papa Francesco, è un vero modernista”. Bernard Fellay, superiore della Fraternità San Pio X e successore di Marcel Lefebvre – il vescovo che disse no a Paolo VI che lo pregava di rientrare in comunione con la chiesa di Roma – chiude ogni porta al dialogo con il Vaticano, e questa volta pare in maniera definitiva. Lo fa parlando negli Stati Uniti, nell’ambito di una conferenza che si è tenuta a Kansas City. Con questo Pontefice non si può discutere, non si può trovare un compromesso. Lui, il Papa gesuita, “sta rendendo diecimila volte peggiore la situazione della chiesa, che è già un vero disastro”. 16 OTT 2013
Ignaziani molto di sinistra Finora, nelle loro intemerate contro tradizionalisti e centralismo romano, davanti al Papa si erano sempre fermati. Dopotutto, il voto d’obbedienza del soldato d’Ignazio verso il Pontefice Massimo vale ancora. Ma il cieco destino ha voluto che a essere rispettosamente rampognato da “America”, la rivista dei gesuiti d’oltreoceano stampata a New York e d’orientamento ultra liberal, fosse proprio il primo Papa proveniente dalla Compagnia. D’altronde, sul New York Times di domenica scorsa, Ross Douthat l’aveva in qualche modo predetto: cercare di stare in mezzo tra rigoristi e progressisti, accomodandosi al mondo per conquistarlo con la forza dell’attrazione, può comportare seri rischi. 11 OTT 2013
L’aborto in cattedra Cattolici in rivolta nel campus dei gesuiti dai princìpi molto negoziabili Non bisogna essere ossessionati dai princìpi non negoziabili, dice da Santa Marta e a mezzo stampa il Papa. Dall’altra parte del mondo, però, la battaglia per la difesa di quei valori continua. Può un’università cattolica ammettere che l’aborto faccia parte delle prestazioni coperte dall’assicurazione medica? Alla Loyola Marymount University di Los Angeles, Stati Uniti, se ne discute. Si vota, ci si conta. E’ in corso, dicono professori e alumni che da decenni frequentano il campus retto dalla Compagnia di Gesù, la battaglia delle battaglie, quella per la definizione dell’anima stessa dell’università. 08 OTT 2013
Porpora, saio e mondanità Il Francesco di Assisi e la consueta, argentina Madonna povertà Niente repulisti negli armadi d’oltretevere: i cardinali continueranno a vestire gli abiti corali purpurei, i vescovi quelli violacei. Le indiscrezioni che circolavano nei giorni scorsi sul Papa pronto a tagliare mozzette e abolire titoli ecclesiastici, dopo aver annunciato la riforma della curia, erano tutte “fantasie”, ha detto lo stesso Bergoglio con un sorriso. La spoliazione annunciata, là dove Francesco d’Assisi rinunciò ai beni terreni eredità della sua famiglia benestante di mercanti, non ha niente a che vedere con i segni esteriori, con le berrette e i pizzi elaborati dei camici. 04 OTT 2013
Addio alla “corte del lebbrosi”, Francesco pronto a riformare la curia Niente maquillage o aggiustamenti di facciata. La curia romana, governo della chiesa universale, cambierà in modo radicale. La rivoluzione chiesta a gran voce nel pre-Conclave sarà totale e andrà a toccare ogni ufficio, consiglio, piccolo organismo. La costituzione apostolica che ne regola il funzionamento, la “Pastor Bonus”, promulgata da Giovanni Paolo II nel 1988, sarà archiviata e sostituita da un testo del tutto nuovo. A dirlo è padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, al termine del terzo e ultimo giorno di riunioni del consiglio di otto cardinali nominati lo scorso aprile dal Papa. 04 OTT 2013