Ieri era il giorno della vittoria per Matteo Renzi, ma anche quello della Nemesi (cercata) per lo schizzinoso, colui che diceva “no, Renzi no, non ce la posso fare” soltanto un anno fa, e che ora, dopo aver votato Renzi come spinto dal lato oscuro della forza e dalla necessità, si aggira per strada un po’ estraneo a se stesso, vagamente frastornato ma vagamente alleggerito, e comunque, con sua sorpresa, per nulla in preda all’horror vacui: prima sapeva che cosa non sarebbe mai successo, ora non sa che cosa potrebbe succedere (per giunta sul palco c’è uno che dice “sono il vostro capitano”, frase prima degna delle migliori risate nei salotti radical-chic).