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Tanto gentile e tanto onesto è Toti, l’uomo della Leopolda berlusconiana

Nel “cherchez l’homme” che è diventata l’attesa della rivoluzione neoberlusconiana c’è un nome ricorrente: Giovanni Toti, quarantacinquenne direttore di Studio Aperto e del Tg4 nel dopo Emilio Fede, da quasi vent’anni in Mediaset. Non un uomo nuovo nel vero senso della parola. Non ancora un politico e non più soltanto un giornalista, se è vero che da tempo Toti è assiduo al desco di Arcore (le decisioni prese o non prese a tavola sono un aspetto del Cav. che va molto a genio a Toti e viceversa, dice chi li conosce entrambi).

27 DIC 2013

EDB, letterata speciale

Nel mondo delle favole le fate distribuiscono l’antidoto al dolore e alla morte, ma raramente ne parlano senza bacchetta magica. Bisogna vedere allora che cosa succede quando una donna che delle fate ha l’aspetto biondo, i modi gentili e l’obiettivo di portare in superficie ciò che non è visibile si mette a scrivere una storia molto forte in cui la vita, e l’amore per la vita, scaturiscono direttamente dalla lotta per l’adattamento continuo e a volte rabbioso al dolore più grande. Bisogna vedere che cosa succede quando le fate assumono il punto di vista non retoricamente pro life di chi, essendo confinato dall’amiotrofia spinale in una dimensione “non verticale” (cioè senza uso delle gambe), ma vivendo con forza d’animo e ironia al massimo delle proprie possibilità, non riesce a sentirsi una persona che “sarebbe stato meglio non far venire al mondo”, come le dice qualcuno.

23 DIC 2013

Il Joker del Cav.

La carta da gioco con l’anima di metallo affilato, il fiore che spruzza acido, il sigaro esplosivo, il fluido che lascia sul volto delle vittime un sorriso inquietante: sono le armi di Joker, il cattivo intelligente dei fumetti, il folle-non folle con gli occhi bistrati di nero e il ghigno bianco e rosso che improvvisamente si fa sorriso stupefatto di bambino, l’incubo di Batman a Gotham City. Ma una carta da gioco con cuore di metallo e un fiore che lancia acido potrebbero stare benissimo anche nella valigetta dell’ex ministro e professore Renato Brunetta, capogruppo alla Camera del Pdl, prima, e della nuova Forza Italia, poi, e Joker perfetto per la Gotham City delle larghe intese in fase di adattamento all’arrivo di Matteo Renzi.

15 DIC 2013

Tutti gli insulti di Grillo passati in cavalleria da una sinistra che si piace

Che Beppe Grillo sia uno che quando non fa qualche pasolinata (poliziotti unitevi alla piazza e non proteggete questi politici, è l’invito di ieri) si alza e dice “vaffanculo” è cosa nota. E’ il suo marchio di fabbrica, inizialmente pure divertente (poi meno, anche per consunzione mediatica delle solite accuse). Grillo dunque dice “vaffanculo” (dal blog o dal vivo), scomunica, non perdona, non dimentica, si infuria, espelle, esplode a suon di “larve, zombie, morti, ladri” contro i partiti e i giornali e qualcuno si offende, altri ci ridono su.

11 DIC 2013

Rottamarsi un po'/9

La vittoria di Renzi come nemesi cercata (e liberazione) per lo schizzinoso

Ieri era il giorno della vittoria per Matteo Renzi, ma anche quello della Nemesi (cercata) per lo schizzinoso, colui che diceva “no, Renzi no, non ce la posso fare” soltanto un anno fa, e che ora, dopo aver votato Renzi come spinto dal lato oscuro della forza e dalla necessità, si aggira per strada un po’ estraneo a se stesso, vagamente frastornato ma vagamente alleggerito, e comunque, con sua sorpresa, per nulla in preda all’horror vacui: prima sapeva che cosa non sarebbe mai successo, ora non sa che cosa potrebbe succedere (per giunta sul palco c’è uno che dice “sono il vostro capitano”, frase prima degna delle migliori risate nei salotti radical-chic).

10 DIC 2013

Matteo e il Re del videogioco politico

Provare e scartare, provare e scartare. Se non basta, cambiare quadro: altro panorama, altra vita, altri nemici, altre armi, altri punti, altre soluzioni. E’ la regola del videogioco che si estende a realtà anche politiche: Matteo Renzi c’è dentro fino al collo per naturale attitudine, ed è uno dei suoi atout. Manca un giorno alle primarie del Pd e questa è la visione di Antonio Campo Dall’Orto, ex vicepresidente di Viacom International, ex “inventore” e poi amministratore delegato di Mtv Italia, ex direttore de La7 ed ex ad di Telecom Italia Media.

08 DIC 2013

Brindisi sguaiati e feticismo. Quelli di Piazzale Loreto

Votata la decadenza del Caimano c’è chi brinda (reduci del Popolo Viola al grido di “in galera!”; ma anche deputati grillini con prosecco alla buvette) e c’è chi espone lo striscione (“Fuori uno, tutti a casa”, dice quello dei Cinque stelle). C’è chi parla di “storia criminale” (intervento della capogruppo di M5s al Senato Paola Taverna, applaudita per aver definito il Cav. uno che per vent’anni ha “architettato reati”). C’è, insito nel giorno della decadenza, un giorno dello sberleffo e della gogna, gogna più sottile e ambigua di quella epidermica del novembre 2011, quando Silvio Berlusconi, poco prima dell’avvento del governo Monti, era stato accolto al Quirinale da una folla cupamente euforica (“buffone, buffone”, era il grido, con lanci di monete).

28 NOV 2013

Grillo teme un V-Day fiacco e lo irrobustisce con supercazzole economiche

Non si può sapere se una piazza sarà piena o mezza-piena, ma uno che neppure un anno fa riempiva con folle oceaniche le piazze del profondo nord e del profondo sud non può rischiare, domenica prossima, di ritrovarsi ridimensionato in casa, in quel di Genova. E infatti Beppe Grillo, in previsione del terzo V-Day (il primo dicembre), e visti anche i non-successi delle amministrative trentine e lucane, sta tentando di aggredire l’evento con un approccio a tre punte.

26 NOV 2013

Perché nessuno difende più i Cinque stelle? Chiedere direttamente a Grillo

Michele Serra si è stufato di “giudicare con indulgenza” la “modesta caratura culturale di parecchi eletti delle Cinque stelle”, visto che i medesimi hanno chiesto alla commissione Cultura della Camera di cancellare l’attributo “socialista” per Giacomo Matteotti e di rimpiazzare la parola “socialismo” con “la ridicola perifrasi ‘cultura sociale, economica, ambientale’” (Serra, nella sua “Amaca” su Repubblica, si chiede altresì che cosa possa aver spinto a tanto i Cinque stelle: forse il fatto che Grillo associ storicamente la parola “socialista” a “ladro”?

22 NOV 2013

Botte No Tav a Campo de’ Fiori, con tutti i problemi di lessico e di sostanza

“Non è il lunedì a fare schifo, ma il lavoro: reddito per tutti”: il volantino gigante, un inno all’abulia più che alla lotta, viene passato di mano in mano in tante copie, nell’imminenza del sit-in dei No Tav e dei Movimenti per la casa a Campo de’ Fiori. (Poi il sit-in si farà tentativo di corteo contro il blocco di polizia a via dei Giubbonari, davanti alla storica sezione del Pd  danneggiata a margine degli scontri – scontri con fioriere a far da barricate, bombe carta, fumogeni, feriti e una quasi-contemporanea azione di disturbo al Cipe e alla sede nazionale del Partito democratico, nemico per via del voto sul caso Cancellieri).

20 NOV 2013
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