• Il Foglio di Oggi
  • Il Foglio Weekend
  • Il Foglio Sportivo
  • Il Foglio Review
  • Il Foglio AI
Il Foglio
  • Abbonati
  • Il Foglio AI
  • La guerra in Ucraina
  • Medio oriente
  • Podcast
  • Editoriali
  • Leggi il Foglio
  • Newsletter
  • Lettere al direttore
Il Foglio
  • Politica
  • Esteri
  • Chiesa
  • Bioetica e diritti
  • Giustizia
  • Economia
  • Cultura
  • Sport
  • Salute
  • Scuola
  • Cinema
  • Scienza
Abbonati
Leggi il foglio
  • Il Foglio di Oggi
  • Il Foglio Weekend
  • Il Foglio Sportivo
  • Il Foglio Review
  • Il Foglio AI
  • Gran Milano
  • Roma Capoccia
  • Il Foglio europeo
  • Un Foglio internazionale
  • Terrazzo
  • Una Fogliata di Libri
  • Il Figlio
  • Mobilità
  • Agrifoglio
  • Rubriche
  • Conosci i foglianti
  • Lettere al direttore
  • Le vignette di Makkox
  • Gli articoli del direttore
  • Gli articoli di Giuliano Ferrara
  • Il Foglio Arte
  • Il Foglio della Moda
  • Podcast
  • Editoriali
  • Iscriviti alle newsletter
  • Stage al Foglio
Conosci i foglianti
  • 1
  • ...
  • 244
  • 245
  • 246
  • ...
  • 274

Emergenza esecutivo

Obama arriva in Israele e Netanyahu non ha un governo da mettersi

A un mese e mezzo dalle elezioni che hanno riconfermato Benjamin Netanyahu alla guida del paese, Israele non ha ancora un governo. Il 20 marzo a Gerusalemme arriva Barack Obama e sarà la sua prima visita da presidente degli Stati Uniti nella regione. Netanyahu, molto indebolito rispetto al precedente esecutivo, si presenterà all’appuntamento con un governo formato dai partiti centristi di Tzipi Livni, Yair Lapid, Shaul Mofaz e dalla destra di Naftali Bennett. Per la prima volta da quando è in politica, “Bibi” farà a meno degli alleati naturali, i partiti ultraortodossi.

05 MAR 2013

Primavera sì, ma di barbarie. La chiesa vista da Nazir-Ali

“La chiesa cattolica è la sola istituzione cristiana ad avere una voce globale, per questo si sta tentando di metterla a tacere e di distruggerne la reputazione, come accadde già negli anni Sessanta con il neomarxismo”. Il vescovo e teologo anglicano Michael Nazir-Ali ha lavorato a lungo con Papa Benedetto XVI al riavvicinamento fra Roma e la Church of England, uno dei temi decisivi nell’agenda del prossimo Pontefice.

05 MAR 2013

Per il giurista George “i conformisti sono in guerra con la chiesa”

“E’ in corso una persecuzione della chiesa cattolica”. E’ un j’accuse quello lanciato dal giurista di Princeton, Robert George, secondo il quale stiamo assistendo all’uso della filosofia della non discriminazione contro la stessa chiesa cattolica. Le polemiche attorno al Vaticano e agli abusi sessuali hanno spinto il celebre giurista a scrivere un pamphlet, “La coscienza e i suoi nemici”, in cui attacca il secolarismo liberal. Scrive George: “Vorrei che i liberal contemporanei fossero dei relativisti, ma essi sono dei moralisti”. Il docente di legge di Princeton è anche l’autore di “What is marriage?”, scritto assieme a Sherif Girgis e Ryan Anderson.

03 MAR 2013

Come perle ai porci

“Una chiesa sulla difensiva è una chiesa finita”. Così Robert Spaemann, che è stato a lungo compagno di ricerche e di studi dell’allora professor Joseph Ratzinger, commenta la crisi di legittimità della chiesa cattolica sulla questione degli abusi sessuali a ridosso del nuovo Conclave. Massimo studioso e critico tedesco della modernità, premio Karl Jaspers, capostipite di una generazione di pensatori che ha vissuto la temperie nazionalsocialista, Spaemann è l’erede della prestigiosa cattedra che fu di Hans-George Gadamer a Heidelberg.

28 FEB 2013

“Sarà la fine del cristianesimo occidentale o l’alba del sud?”

“Da questo Conclave si capirà se l’Europa cristiana ha ancora un futuro”. Lo scrive, sulla rivista americana liberal New Republic, lo studioso di religioni Philip Jenkins, autore di libri che hanno innescato celebri dibattiti. Tra di essi, “Pedofili e preti”, in cui denuncia l’isteria anti cattolica sugli abusi sessuali, e “Il nuovo anticattolicesimo”, in cui Jenkins, un inglese episcopaliano, dimostra che la chiesa cattolica in occidente è considerata “un nemico pubblico” ed è stata ridotta “a uno stereotipo grossolano”.

21 FEB 2013

Il filosofo e la chiesa intimidita

“Trovo che le dimissioni di Benedetto XVI siano un segno preoccupante e che non a caso arrivino pochi mesi dopo quelle dell’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, l’altro leader della cristianità occidentale”. Roger Scruton, da buon erede della tradizione pessimista di Edmund Burke, non giudica positivamente la decisione di Papa Ratzinger. E da anglicano, Scruton lega l’uscita di scena del Pontefice a quella di Williams, “il prete più potente e prestigioso del mondo anglosassone”, il capo spirituale della chiesa d’Inghilterra e di settanta milioni di anglicani in tutto il mondo.

20 FEB 2013

“Contro lo sciatto secolarismo”

“Anche i laici devono essere grati a Ratzinger”

"Abbiamo tutti bisogno del Papa, anche quei laici che non lo confesserebbero mai”. Così il re dei “neo fogey”, i reazionari colti e di gusto dell’epoca thatcheriana, l’ottantacinquenne Paul Johnson, commenta le dimissioni di Benedetto XVI. Il maggiore storico inglese, che ha scritto tanto, negli ultimi tre decenni, per svelare le grandi e piccole meschinità, le ipocrisie e le incoerenze delle “chattering classes”, la sinistra culturale benestante e compiaciuta, ritiene che l’addio di Papa Ratzinger sia in sintonia con il suo carattere. “Giudico molto saggia la decisione di Papa Benedetto di dimettersi”, dice Johnson al Foglio.

19 FEB 2013

Inquilino Allah

Dieci anni fa il premio Nobel per la Letteratura, Günter Grass, propose di trasformare in moschee le chiese senza più fedeli. “Sarebbe un grande gesto”, proclamò la “coscienza dolente della Germania”. Un gesto veramente “ecumenico”. Adesso una grande chiesa luterana di Amburgo, la Kapernaumkirche, si appresta a essere convertita in luogo di culto islamico. A causa della rampante decristianizzazione, la chiesa è senza quasi più fedeli dal 2002. L’acquirente è l’al Nour Islamic Center, una organizzazione di riferimento per molti immigrati dal medio oriente e dal nord Africa.

15 FEB 2013

I cristiani fuggono dalla Libia. Le ong evocano l’“estinzione” in medio oriente

“I cristiani sono cacciati dalla Libia dai fondamentalisti islamici”. La denuncia arriva dalla personalità cattolica di più alto grado nel paese, Innocenzo Martinelli, vicario apostolico di Tripoli. “Due comunità religiose lasciano la Cirenaica dopo aver subìto pressioni dai fondamentalisti. La situazione è critica”. Il vicario apostolico di Bengasi è stato avvertito di lasciare la chiesa, pena la morte. Da Derna è già fuggita la congregazione della Sacra famiglia di Spoleto, che si trovava nella città da quasi cento anni.

13 FEB 2013

Il broker d’Europa

La storia politico-tecnocratica del prototipo di Monti

Se un’Europa unita verrà realizzata nel nostro tempo, allora Jean Monnet sarà considerato dalle generazioni a venire come il suo santo patrono”, scriveva il giornalista americano Theodore White negli anni Cinquanta. “Questo gigantesco, piccolo uomo, mai eletto da nessuna istituzione, è la figura pubblica più misteriosa dei tempi moderni”. Jean Monnet, che aveva iniziato la sua carriera con la vendita del cognac, era anche noto come il più incorreggibile panglossiano di Francia, l’ottimista a oltranza. A chi gli chiedeva cosa lo ispirasse nel perseguire la costruzione di una Europa unita, l’economista e diplomatico rispondeva “le rovine dell’Alsazia e della Lorena”, regione da sempre contesa fra Parigi e Berlino e causa di guerre.

10 FEB 2013
  • 1
  • ...
  • 244
  • 245
  • 246
  • ...
  • 274
Il Foglio
  • Privacy Policy
  • Contatti
  • Pubblicità
  • FAQ - Domande e risposte
  • RSS
  • Termini di utilizzo
  • Change privacy settings
Torna All’inizio