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Sposatevi, ma senza confetti

Avevamo preavvertito con modestia e rispetto: il dialogo della chiesa con il mondo è difficile, la chiesa perdona ma il mondo no. Ora il mondo apre un nuovo fronte di “dialogo”, si fa per dire, e lo struttura come fronte interno alla chiesa occidentale o di rito latino, insomma la chiesa massiccia, che fa testo, come la conosciamo da molti secoli. I preti devono potersi sposare, e chi si fa prete deve poter scegliere il doppio regime matrimoniale, quello con Cristo e quello con una donna.

Rieduchiamo i city dolls della Mazzucco, dal narcisismo al sentimento di sé

Il libro di Melania Mazzucco è osceno, ed è oscena la decisione di trasmetterlo o imporlo come testo di riflessione agli studenti del Giulio Cesare, celebre liceo romano. Ma non perché il romanzetto parla di pompini e amorazzi sessuali tra adolescenti, non perché descrive senza talento letterario, in modo pedagogico-documentale, un mondo di famiglie gay o allargate fondato sul carattere artificiale della fecondazione e procreazione con utero in affitto e altre amenità. La circostanza esposta dall’interpellanza del senatore Carlo Giovanardi, un tipaccio che se non ci fosse bisognerebbe inventarlo, è sovranamente ridicola ancor più che imbarazzante.

Gogna elettorale

Vigilia elettorale, paese smunto, opinione pubblica bolsa e insieme fanatizzata, caccia ai colpevoli, manette a schiovere: la Camera ha offerto ieri pomeriggio uno degli spettacoli più indecenti da molto tempo in qua, una specie di mercanteggiamento del consenso nel Foro boario, un caso di voto di scambio intorno alla gogna pubblica. Il deputato Francantonio Genovese sarà giudicato in un processo regolare, si spera, ma la richiesta di arresto e il consenso della Camera alla cattura  sono evidentemente risibili. Robaccia politica, propagandistica, una forzatura che viola quel che resta dell’articolo 68 della Costituzione sulla divisione dei poteri, del suo spirito. Guarda anche la video rubrica di Giuliano Ferrara "Radio Elefante" Che schifo quel voto di scambio di Renzi e Grillo sulla pelle di Genovese