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Le coste maledette, i confini fragili

Bruciare o annegare a Lampedusa, mentre l’Europa ci dice che sbagliamo

Un’imbarcazione che portava in Europa uomini e donne dall’Africa ha preso fuoco e si è rovesciata poco al largo dell’isola di Lampedusa nella notte tra mercoledì e giovedì. I cadaveri recuperati nella prima fase dei soccorsi sono 111, ma altre decine di corpi sono stati avvistati sotto lo scafo trovato a quaranta metri di profondità. Centocinquanta passeggeri sono stati salvati da motopescherecci e motovedette, ma almeno altri duecentocinquanta sono ancora dispersi. E’ uno degli incidenti più disastrosi nel tratto di mare tra le coste tunisine e l’Italia – 115 chilometri che sono la rotta più battuta dagli scafisti. Carretta Bruxelles dov’è? Non c’è: l’immigrazione non è di sua competenza, dicono i franco-tedeschi - Langone La non indifferenza che uccide - Maisti Lampedusa, ultima spiaggia - Licitra L'immigrazione è una questione politica - Giuli Ecco come soccorre un italiano

04 OTT 2013

La Francia è arrivata a “poche ore” dal bombardare Assad

Il settimanale parigino Nouvel Observateur questa settimana racconta come il governo di François Hollande stesse per attaccare la Siria perché credeva che l’Amministrazione Obama fosse sul punto di fare lo stesso e come l’operazione sia stata bloccata all’ultimo, “poche ore” prima dell’inizio dei bombardamenti, quando i francesi hanno capito che gli americani non volevano attaccare. L’equivoco comincia alle tre del mattino di sabato 31 agosto, quando l’ufficiale in servizio all’Eliseo riceve una chiamata dalla sua controparte alla Casa Bianca, che lo avverte che nel pomeriggio alle 18.15 ora di Parigi arriverà una chiamata del presidente americano Barack Obama.

02 OTT 2013

L’ascesa di Omar il ceceno

Febbraio 2013, provincia di Aleppo, Siria. In un video su internet appare per la prima volta un capo dell’opposizione armata con alcuni tratti che lo fanno spiccare fra tutti gli altri. Ha un barbone grande e rossiccio che rende inutile indossare il passamontagna, attaccato sotto un volto pallido, ha un berretto di lana della North Face e parla in russo con la voce di uno che sta riflettendo fra sé e sé piuttosto che che rivolgersi a qualcuno, tutto l’opposto dei proclami in arabo stentoreo degli altri comandanti.

27 SET 2013

I ribelli siriani non sperano più in Obama e abbracciano al Qaida

In Siria i capi di tredici gruppi ribelli hanno firmato un annuncio per dire che rifiutano di essere rappresentati dalla Coalizione nazionale siriana, la facciata politica che – pur stando fuori dalla Siria e lontano dal fronte – parla con gli Stati Uniti, l’Europa e gli stati arabi. I ribelli rifiutano anche di prendere ordini dal comando militare unificato – che loro definiscono “i generali che stanno negli hotel in Turchia”.  I gruppi combattenti che hanno firmato sono tra i più forti, soprattutto a nord – ma anche a Damasco e Homs – e hanno annunciato la creazione di una Alleanza islamica che combatterà per una Siria con la sharia come unica fonte della legge.

27 SET 2013

Terzo giorno d’assedio

Colpire Nairobi era il grande tabù dei somali di Shabaab. Non vale più

Una fonte del Foglio a Nairobi che non desidera essere identificata dice che c’è uno scopo ulteriore in questo attacco del gruppo somalo Shabaab, non è soltanto una rappresaglia per la presenza di truppe kenyote nel sud della Somalia

23 SET 2013

Pronti per New York

L’Iran mette anche la Siria tra le offerte di scambio con Obama

Alla vigilia del viaggio a New York per l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il presidente iraniano Hassan Rohani tocca un’altra vetta della sua offensiva diplomatica charmant con un editoriale scritto per il Washington Post – dopo altri colpi a effetto come la liberazione di prigionieri politici, gli auguri pubblici per il nuovo anno ebraico e una breve prova tecnica di apertura a Facebook su internet (ora di nuovo vietato).

21 SET 2013

Cosa fa il generale al Sisi

Operazioni militari e farina di Putin. E’ il piatto del Cairo

La giunta militare in Egitto è impegnata a fondo su due priorità: la guerra aperta all’opposizione musulmana e le importazioni vitali di farina. Ieri mattina le forze di sicurezza sono entrate a Kerdasah, area periferica del Cairo, per un’operazione contro gli islamisti. Nella topografia sterminata della capitale Kerdasah è insignificante, è soltanto un angolo povero della zona di Giza, ma nella lotta tra il nuovo governo militare retto dal generale Abdel Fattah al Sisi e i rivoltosi decisi a vendicare la soppressione – politica e fisica – dei Fratelli musulmani ha un significato speciale.

20 SET 2013

Cosa dicono gli iraniani che combattono in Siria per fare vincere Assad

Un video dal fronte è la prova più recente del coinvolgimento nella guerra civile siriana di militari mandati dal governo di Teheran

17 SET 2013

Gli investigatori Onu

Ecco perché il rapporto Onu punta su Assad per la strage di Damasco

Ieri pomeriggio le Nazioni Unite hanno presentato il rapporto scritto dai suoi investigatori sulla strage con armi chimiche del 21 agosto a Damasco. Il segretario generale Ban Ki-moon dice che “le Nazioni Unite confermano oggettivamente e inequivocabilmente l’uso di armi chimiche. E’ un crimine di guerra. Le prove sono schiaccianti e inconfutabili”. Gli ispettori guidati dal professore svedese Ake Sellström hanno trovato tracce di gas nervino sarin nel sangue dell’ottantacinque per cento delle vittime esaminate.

16 SET 2013

La Siria dopo il non-strike

Assad nasconde le armi chimiche mentre si parla di conferenza di pace

I negoziati tra americani e russi sul piano per distruggere l’arsenale chimico della Siria puntano oltre, in direzione di una soluzione più ampia. Rispunta la possibilità di tenere una seconda conferenza di pace a Ginevra, come nel giugno 2012: era già stata prevista all’inizio di quest’estate ma poi era finita nel nulla. Se ne riparlerà più tardi, questo stesso mese, all’Assemblea generale delle Nazioni Unite che comincia il 25 settembre e però dipenderà dall’esito del disarmo chimico. Senza quello, realizzato almeno nelle fasi preliminari, non si procederà con il tentativo di organizzare la conferenza di pace.

13 SET 2013
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