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Gratitude

Quando Lorenzo Cherubini era un bambino, a Roma, negli anni Settanta, suo padre portava a casa la Settimana Enigmistica. A Lorenzo piaceva il gioco dei puntini: unisci i puntini dall’uno al sessantasette, che cosa apparirà? Lui vedeva comparire un razzo stratosferico puntato verso gli anni Ottanta, e negli anni Ottanta ha cominciato a lavorare la notte come dj e a cambiare l’ordine dei puntini, per fare uscire fuori qualcosa di diverso. La madre lo chiamava “fischino”, perché quando tornava a casa saliva le scale fischiando: “Lei pensava che lo facessi perché ero allegro, ma io lo facevo prima di tutto perché fosse allegra lei, nel sentirmi”.

18 OTT 2013

La Sorellanza

Quando la signora Phoebe Ephron era in ospedale e stava per morire, raccomandò alla figlia Nora, giornalista, scrittrice, regista, sceneggiatrice e infine monumento nazionale americano: “Stai prendendo appunti?”, e disse invece all’altra figlia, Delia, la seconda delle quattro figlie: “Ho sempre odiato l’uncinetto”. Per sottolineare una differenza, o forse per offrire un’altra storia da raccontare su una famiglia in cui “essere chiamati noiosi era come essere chiamati assassini con l’ascia” (i genitori furono una coppia di sceneggiatori importanti, e la madre era orgogliosa di non avere tempo di andare alle riunioni scolastiche: “Io ho una carriera”, diceva).

17 OTT 2013

Masters of sex

Durante l’età dell’innocenza, quando ancora nessuno aveva deciso di studiare e classificare le posizioni a letto e l’intensità dei piaceri e dei dispiaceri erotici, un ginecologo di nome William Masters, che aveva ottenuto il permesso di spiare il lavoro di una prostituta per prendere appunti e scrivere il primo trattato sul sesso, si stupisce all’incredibile rivelazione della signora: ha appena finto l’orgasmo, per accelerare un cliente e ottimizzare la giornata. “E’ una pratica diffusa fra le prostitute?”, chiede il ginecologo, con il sincero sconcerto di Cappuccetto Rosso quando vede la nonna a letto con una faccia da lupo.

13 OTT 2013

Porno Disney

La trasformazione di Miley Cyrus da principessa Disney vestita di rosa a bad girl con la lingua completamente fuori (però di lato, un esercizio complicato per il quale avrà fatto ore e ore di prove davanti allo specchio, e pericoloso, perché la lingua è fuori anche mentre balla, con il rischio altissimo di morderla all’improvviso con i molari e svenire di dolore) è stata così scioccante che ha centrato in un minuto l’obiettivo di Miley e i suoi manager (cioè i suoi genitori: il padre è un cantante country): tutto il mondo parla di lei.

09 OTT 2013

Emoji tra noi

Una ragazza trepidante manda al ragazzo con cui ha fatto l’amore per la prima volta un messaggio senza parole, ci sono soltanto i disegnini giapponesi, gli emoticons: un panda, con accanto una pistola, con accanto un pacco regalo. Il ragazzo si irrita, è il centesimo di una serie di messaggi con faccette gialle che fanno l’occhiolino, cuori, rossetti e stelle cadenti. Lui non risponde, e lei gli manda un cuore spezzato, un ombrello sotto la pioggia, una pillola, una faccia che piange. Ancora silenzio. Si lasciano così, senza nemmeno una vera parola, senza una telefonata.

08 OTT 2013

Ronan Farrow

“Ascolta, siamo tutti ‘forse’ figli di Frank Sinatra”, ha scritto mercoledì Ronan Farrow su Twitter. E’ stato subito rituittàto dalla madre, Mia Farrow, che a Vanity Fair americano ha appena regalato, appunto, il “forse”: Ronan sarebbe l’unico figlio biologico di Woody Allen, anche se ha da tempo rifiutato quel cognome e quell’esistenza, e poiché il grande amore di Mia Farrow e Frank Sinatra non finì mai davvero, come non è mai diminuito l’odio per Woody Allen, quel “forse”, riferito alla paternità, abbellito dalle dichiarazioni affettuose di Nancy Sinatra, la primogenita (“Ronan è una grande parte di noi e siamo fortunati ad averlo nella nostra vita”) è stato un altro regolamento di conti.

04 OTT 2013

Lui deve dire soltanto sì

Prendi me, scegli me, ama me. E se ancora non hai capito, non preoccuparti, penso a tutto io. Resta fermo, lasciati corteggiare, non lo senti questo profumo di viole? Raccontami ancora di quella volta in cui hai parato un rigore e ti sei rotto il menisco, mi interessa tantissimo, davvero, io poi adoro il calcio, sono diversa dalle altre. Raccontami anche della tua fidanzata di allora, certo che mi fa piacere povero caro, chissà quanto hai sofferto, intanto io scelgo il ristorante, ordino il vino, bello forte stasera, tu parla. Ah, quanto si sta bene, non trovi? Che armonia, che magia, cosa ti serve ancora? Alla ragazza è bastata un’ora, per decidere: vuole lui, e non per una sera, ha in mente un per sempre e un divano per due, un cambiamento dello status di Facebook, poi si vedrà.

28 SET 2013

Bionde&bugie

Non potendo più accarezzare il pacchetto di sigarette nella tasca, Barack Obama si comporta come tutti gli ex fumatori, anche molto meno importanti di lui: parla del fumo come di una donna amatissima e perduta, chiede di lei ai passanti, con il senso pieno della perdita e la segreta speranza di poter reincontrarla un giorno, anche se sa che gli farà male. Lunedì scorso, all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Obama stava parlando con un funzionario, Maina Kiai, erano chiacchiere informali, ma le telecamere della Cnn hanno ripreso e mandato in onda la conversazione.

25 SET 2013

Make Love not Sexting

All you need is love, canticchiata da Helena Bonham Carter, al posto di un autoscatto in mutandine di pizzo: la ragazza è chiusa in bagno mentre la mamma chiama perché è pronta la cena. Una citazione di Charles Dickens (“Io l’amavo contro ogni possibile ragione, promessa, pace, speranza, felicità, contro ogni possibile scoraggiamento”) invece di una foto a torso nudo con il disperato tentativo di far notare i due peli sul petto, accompagnata da una romanticheria: adesso fammi vedere le tette.

24 SET 2013

Amiche mie

Poiché non è possibile essere adulti soddisfatti, privi di rimpianti e di fallimenti, non si può vivere senza amici. Senza la migliore amica, soprattutto. Senza una società sovversiva di donne che, secondo Lena Dunham, la creatrice di “Girls”, “hanno fra loro rapporti più intensi e drammatici di una storia d’amore”. Lei pensa alle ragazze che si sono conosciute al college, e adesso dividono le case, le notti, i test di gravidanza, le foto di mutande maschili rigonfie che spesso arrivano sui loro telefoni con una vibrazione, e trova che sia più interessante e complicato quel che succede fra loro di quello che capita fra loro e i proprietari delle mutande.

22 SET 2013
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