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Il cibo salverà il mondo?

I continenti e le genti si uniscono attraverso la cultura e il cibo, nell’intreccio tra essi e mescolando Cristo a Maometto, Papa Ratzinger a Khomeini, Philip Roth a Saviano e i fraticelli di Assisi a Hezbollah. Avrà ragione Bottura?

Ha ragione Bottura, grande chef. Che discute di come si mangia e si vive insieme oggi e di come, ancor meglio, si mangerà e si vivrà insieme domani. Bottura dice la sua da Bologna, il direttore Molinari da Gerusalemme. Molto in. Il cuore del discorso? I continenti e le genti si uniscono attraverso la cultura e il cibo, nell’intreccio tra essi e mescolando Cristo a Maometto, Papa Ratzinger a Khomeini, Philip Roth a Saviano e i fraticelli di Assisi a Hezbollah. Si saldano, i popoli, sovrapponendo le storie degli uni a quelle degli altri, miscelando tradizioni e costumi, e leader, e idee che a prima vista farebbero a pugni. E sapranno unirsi, i popoli, intrecciando primi a primi, secondi a secondi, contorni a contorni. E finiranno così guerre, tunnel, conflitti, stragi, ostaggi e litigi. E il kebab con la nutella sarà il nuovo mangiar d’oro. Bello. Provassero a proporlo, intanto, alle sorelle loro.

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