Il segretario del Pd, Enrico Letta (Ansa)

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Gli occhi della tigre davanti al nemico distrutto? Mah

Andrea Marcenaro

Letta promette uno sguardo deciso e affamato, ma il "nemico" non sembra così pericoloso

Etologo non sono e non ne vado fiero. So soltanto, del rapporto tra uomini e animali, quello che vidi in campagna dai nonni per vent’anni, che poco non era, ma troppo nemmeno. Mi piacerebbe saperne come Adriano, o Giuliano, o come Fabrizio Rondolino, che da come pende la falce della Luna sanno dirti se il cane ha voglia di scopare o no. Pazienza, è andata così. L’altro giorno, però, ho sentito dire a Enrico Letta che adesso basta, da domani faremo gli occhi della tigre. E non ne dubito. Ma che venissero gli occhi della tigre fissando una merdina spalata via da un campo nemmeno troppo stretto, vattelo a immaginare.
 

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.