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Scuola di magistratura

Andrea Marcenaro

L'attico del boss della Magliana è diventato sede della nuova scuola per magistrati. Quelli scampati al concorso che ha fatto strage di aspiranti toghe sgrammaticate

L’attico con terrazza, vista su fontana di Trevi e stratosferiche opere d’arte, era stata la lussuosa dimora di Diotallevi, il boss della Magliana. E’ diventato, da ieri, sede della nuova scuola per magistrati. Ottima scelta. Provasse Dio, ad allevarli. Nell’ultimo concorso venne bocciato il 95 per cento delle aspiranti toghe: scrivevano accua con due c e manco la sintassi, gli avevano imparato. Una scuola per loro? Ci mancheresse pureche no. Per quanto. Per quanto già esistesse, a Roma, una civettuola villetta di proprietà dell’Associazione Nazionale Magistrati. In una viuzza non proprio nel cuore della Città Eterna, un poco fuori, senza terrazze sulla magnificenza dei Papi. Ma funzionale. Aveva stata chiamata, quella stradina, via Groppa del Somaro. Che per i prossimi ragazzi in toga, tutti aio, oio e Travaio, si avrebbe perfino rivelata più consona.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.