L'attore britannico Colin Firth con la sua moglie italiana Livia (Foto LaPresse)

Colin Firth, tu vuoi fare l'italiano?

Andrea Marcenaro

Il paese va a pezzi ma nonostante tutto l'attore britannico ha voluto la cittadinanza italiana 

Tra i 49 lasciati sulla barca, il “non mollate” rivolto ai più cazzari tra i cugini francesi, il rientro di Di Battista leader in pectore, le schedature della Grillo, le ruspe e l’opposizione modello Martina; tra i congiuntivi che, se prendi per il culo il vicestatista, allora sei snob, tra decreti sicurezza da rabbrividire, cambiamenti a strafottere, finanziarie da ubriachi e innocui nazisti in azione; tra balle percepite, nostalgie berlingueriane, Freccero novello Mac Luhan, spiegazioni di Massimo Franco e angosciati interrogativi del Corriere della Sera sulle misteriose origini del qualunquismo nella Penisola, l’unica domanda seria che ci si può fare è rimasta la seguente: perché Colin Firth ha voluto la cittadinanza italiana?

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.