Ansa

Una fogliata di libri - overbooking

Incipit milionari e imprese da Guinness

Antonio Gurrado

Un concorrente di "Chi vuole essere milionario" ha vinto un milione di euro per aver saputo riconoscere l'inizio di Cent'anni di solitudine. Questa vincita denota che le risposte sui libri siano ormai ritenute più vicine ai segreti che alle informazioni diffuse

Una oramai remota campagna pubblicitaria reclamizzava forti sconti sui prezzi di copertina riducendo le quantità enunciate nei titoli e promettendo, dico a caso, Quattro anni e mezzo in Tibet e Settantacinque anni di solitudine. Si potrebbe ora pensare a una nuova campagna che decori il romanzo di Gabriel García Márquez con la fascetta “Il libro da un milione di euro”, in riferimento non già al prezzo – l’edizione corrente Mondadori costa 15 euro – bensì al premio vinto da una concorrente di “Chi vuol essere milionario” riconoscendo l’incipit di Cent’anni di solitudine nella citazione acclusa alla domanda. Ne è scaturito un dibattito riguardo al caso che le domande di questa nuova edizione del quiz di Canale 5 siano troppo semplici, come sospettano il Riformista e il Post.

 

Ora, è ozioso chiederselo, in quanto non esistono domande facili o domande difficili, ma soltanto risposte che si conoscono o meno. Una domanda su un’informazione più diffusa (che giorno è oggi?) può ricevere risposta da chiunque, mentre una domanda su un’informazione segreta (in quale cassetto tengo i calzini?) può riceverla da un’unica persona, per la quale però sono entrambe parimenti facili. La vincita a “Chi vuol essere milionario” denota piuttosto che le risposte sui libri siano ormai ritenute più vicine ai segreti che alle informazioni diffuse. Quando Rai 3 trasmetteva “Per un pugno di libri”, venivano chiesti a delle scolaresche dettagli specifici sui contenuti di un romanzo, tali da richiedere almeno un’attenta rilettura; purtroppo per gli studenti, in palio non c’era un milione di euro ma solo altri libri, poiché all’epoca si riteneva che per sapere qualcosa bastasse leggere e che, pertanto, ricordare l’incipit di un romanzo non costituisse un evento epocale. Ora che la lettura è diventata un’azione da Guinness dei primati, e ancor più il prestare attenzione a quanto si legge e ricordarlo, il suo valore in gettoni d’oro è aumentato esponenzialmente, anche se il romanzo in questione è (era) un bestseller. D’altronde, il quiz ha totalizzato il 19,7% di share: vuol dire che si potrebbe porre la stessa domanda al restante 80,3% dei telespettatori e risparmiare comunque il milione di euro.