Una fogliata di libri
In Italia con Italo Calvino
La recensione del libro di Alessandro Gianetti e Marino Magliani, Perrone, 160 pp., €16,00 euro
La parabola letteraria di Italo Calvino assomiglia alla sua vicenda esistenziale. Un passaggio contagioso e osmotico dal pieno al vuoto. L’oscillare tra il laico scientismo botanico del padre e la fantasia dei Nostri Antenati, passando per la registrazione civile dell’epica resistenziale e fino al gesto fisico-matematico del Ti con zero o Le cosmicomiche e la malìa per l’universo. E, ancora, dal punto di vista del “lettore”, un lasciare il pieno dalla grande cultura verbosa ereditata al vuoto dello zen e della letteratura sentenziosa spirituale fuse nell’idea del classico come libro sempre moderno. Dal punto di vista della scrittura corrisponde al passaggio dal linguaggio ricco della Trilogia a quello sempre più evanescente di Palomar a cui fa decantare la gioia del volersi annullare e nascondersi nel mantra “come scriverei bene se non ci fossi!”. Anche prendendo “congedo” dalla vita letteraria che è “come la vita militare”, tollerabile solo nell’età giovanile come aveva detto in un’intervista.
Forse ora che Calvino non c’è più anche ora possiamo recuperare questa parabola verso lo zero. In Italia con Italo Calvino di Gianetti e Magliani riesce a riportare lo scrittore apolide nei suoi territori geografici reali, facendo corrispondere quelle percorrenze e quei soggiorni a un cambiamento persino spirituale. Così i due autori riescono a tradurre Calvino in quello che è finito per essere il percorso di uno che va oltre se stesso e “la traiettoria di uno sguardo” non poteva essere sottotitolo migliore. Gianetti e Magliani fanno riverberare la storia di Calvino con quella dei paesaggi che ha guardato in vita dalla Liguria delle valli interne passando per l’attico romano sulle rovine imperiali fino a Roccamare dove quasi autoavverandosi la profezia si è compiuto l’atto ultimo (la cartella clinica del suo male e peraltro resa efficace nell’ospedale senese) del suo metafisico annullamento. Come Pavese, che però di quell’addio si era reso massimamente complice, anche Calvino lascia sul tavolo il testamento letterario che la moglie chiamerà Lezioni americane sostituendo il titolo di lavorazione Six memos for the next millennium. Ora che quel millennio è iniziato da un bel pezzo, il centenario della nascita ci ha riportato a ripensare a Calvino come un profeta (non in patria) e non possiamo non fare nostre le sue preoccupazioni e i suoi incoraggiamenti con l’invito a riflettere su alcuni passaggi che la contemporaneità sta dimostrando intuiti e intuibili. (Roberto Carvelli)
In Italia con Italo Calvino
Alessandro Gianetti, Marino Magliani
Perrone, 160 pp., €16,00 euro
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