Una Fogliata di libri

L'onesta bugiarda

Alessandro Litta Modignani

La recensione del libro di Tove Jansson edito da Iperborea, 246 pp., 18,50 euro

Non ho mai incontrato nessuno che sia così spaventosamente – e lo dico nel vero senso della parola – così spaventosamente onesto come voi”. Finlandese ma di lingua svedese, disegnatrice dei famosi personaggi a fumetti Mumin noti in tutto il mondo, Tove Jansson (1914-2001) è autrice anche di alcuni romanzi di successo, fra cui questo breve ed enigmatico L’onesta bugiarda, caratterizzato dalla compresenza di due figure femminili, Katri e Anna, che in realtà rispecchiano entrambe aspetti diversi e complementari della poliedrica personalità dell’autrice.

Teatro degli avvenimenti è un piccolo e gelido paese dell’estremo nord scandinavo, dove nevica da oltre un mese. Tutto si svolge in un’atmosfera ovattata, in cui i personaggi si muovono con fatica e anche i rapporti umani sembrano imprigionati nel ghiaccio. Katri è una donna giovane e dura, che conduce una vita grama. Dopo la morte dei genitori, convive in una misera stanza con il fratello quindicenne, nei confronti del quale è vigile e protettiva. I due abitano sopra l’emporio del paese, lei si guadagna da vivere con piccole commissioni. Gli abitanti nutrono nei suoi confronti una sorta di timore riverenziale: la sua intelligenza e precisione nei conti sono indiscutibili, ma i suoi grandi occhi gialli mettono a disagio. Katri ha un volto “largo e impassibile che non esprime nulla”, e un sorriso “rapido e inquietante, che lampeggia come una luce al neon, per subito spegnersi”. I bambini del posto, il cui istinto naturale è infallibile, le gridano dietro: “Strega! Strega!“. Anna, da un altro lato, è molto più anziana e un po’ svampita. Vive in una villetta isolata, è timorosa, esce di rado, passa il tempo a disegnare storie per bambini che hanno per protagonisti dei conigli (facile ravvisare in questi tratti l’intento autobiografico dell’autrice). Quando Katri riesce subdolamente a convincere Anna di accogliere in casa sua lei e il fratello, le due personalità femminili entrano inevitabilmente in contrasto. Anna è disordinata e accumulatrice, Katri si sbarazza sbrigativamente di una catasta di vecchi mobili inutili, dal valore unicamente affettivo. Anna è incapace di amministrarsi, Katri prende in mano la contabilità della casa e i rapporti con gli editori. Katri è drastica, risoluta e manipolatrice, le deboli rimostranze di Anna non la fermano, anzi agisce come mossa da avidità e con un oscuro tornaconto. Quale astuto progetto sta orchestrando Katri, ai danni della debole e facilmente ingannabile padrona di casa? 

L’onesta bugiarda è un romanzo psicologico, con dialoghi brevi dal ritmo sincopato. Arianna Bonazzi, nella postfazione, lo definisce “sottile e tagliente come una scheggia di ghiaccio”.

   

Tove Jansson
L’onesta bugiarda
Iperborea, 246 pp., 18,50 euro

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