una fogliata di libri

Venerati maestri

Giancarlo Mancini

La recensione del libro di Edmondo Berselli, Quodlibet, 288 pp., 16 euro

Ci sono molti modi per leggere (o rileggere) questo libro di Edmondo Berselli, meritoriamente ristampato a quasi vent’anni dalla sua prima edizione. Può essere letto come una cronaca maliziosa della cultura contemporanea italiana, oppure come un mirabile esempio di satira del conformismo nostrano, oppure ancora come l’avventuroso percorso di disintossicazione di un intellettuale dai tanti falsi miti circolati dagli anni Ottanta a oggi, soprattutto nel mondo di sinistra.
Ma forse, in fin dei conti, la soluzione migliore potrebbe essere quella di infischiarsene di catalogare quest’opera e semplicemente goderne la lettura, lasciandosi sorprendere dal coraggio e dall’acutezza con cui Berselli riesce a stroncare alcuni dei totem del nostro panorama letterario, cinematografico, teatrale, con un garbo e un’ironia oggi sempre più rari. 


Il punto di partenza metodologico sono le tre categorie inventate qualche decennio fa da Alberto Arbasino: la “giovane promessa” destinata a restare tale (un po’ come gli studenti di Cechov), il “solito stronzo” e il “venerato maestro”, sempre più raro e misterioso. Utilizzando queste tre “categorie” Berselli ripercorre il periodo che va dalla fine degli anni Settanta ai primi anni zero con brevi ritratti di un personaggio o di un milieu, evocando aneddoti (imperdibile quello di Bacchelli che spiega alle figlie di Croce come mangiare le ostriche), citando battute fulminanti. 


Tutto comincia con una confessione: “Nei momenti di malumore, sempre più frequenti, io confesso che non mi piace nulla. Non mi piace un romanzo, non mi piace un film, la musica, la televisione, non mi piace praticamente niente di quanto viene prodotto in Italia. Non mi piacciono gli indiscutibili. Non mi piace ’o presepio. Non mi piace Roberto Benigni. Non mi piace Susanna Tamaro”.


Sotto l’implacabile lente d’ingrandimento berselliana sfilano Benigni e Nanni Moretti, l’Enciclopedia Einaudi e i bestseller mittleuropei dell’editore Adelphi, Magris e Cacciari, fino a Battiato, l’autore di inafferrabili quanto suggestive melodie che hanno segnato gli ultimi decenni. 


Oltre alle opere, a essere destrutturati sono anche luoghi, tic e situazioni con cui tutti abbiamo avuto a che fare, in un modo o nell’altro: le presentazioni con annessi buffet con “bocconcini  destrutturati come nella ultracucina dei nouveau chefs”, le fantasmagoriche riunioni di redazione della casa editrice Einaudi, sulle quali generazioni di lettori e studenti hanno fantasticato, dovendosi poi accontentare dei verbali.


Un libro tanto lucido da rendere inutile congetturare su cosa avrebbe scritto Berselli del contesto attuale: è esattamente lo stesso descritto a suo tempo. 
  
Venerati maestri

Edmondo Berselli,

Quodlibet, 288 pp., 16 euro

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