
una fogliata di libri
Scelgo tutto
La recensione del libro di Valerio Mieli, La Nave di Teseo, 420 pp., 22 euro
Quanto siamo in grado di dominare le nostre scelte? E quanto ci appartengono per davvero? Attorno alla scelta e alla costruzione dell’identità e all’elaborazione di un’esistenza consapevole (più o meno) indaga l’ultimo romanzo di Valerio Mieli, regista romano, che con Scelgo tutto (La nave di Teseo) ritorna fortemente sui temi a lui cari, sia al cinema, sia già con il suo esordio romanzesco (poi tradotto in un bellissimo film) Dieci inverni del 2009. In Scelgo tutto il protagonista si sdoppia diventando il doppio protagonista di due storie parallele. Così Cosimo diventa anche Cosmo. La fidanzata con cui costruire una famiglia e da cui avrà due figli e poi anche la donna conosciuta all’improvviso una sera a un festival che lo porterà a vivere una vita avventurosa, disperata e conflittuale a Parigi divengono due esistenze entrambe possibili e reali distinte anche sulla pagina dalla doppia voce narrante. Due vite quasi opposte che hanno però per protagonista il medesimo personaggio portato così a indagare aspetti di sé che scegliendo in un senso o nell’altro non avrebbe potuto forse per davvero conoscere. Una forma esistenziale, come suggerisce lo stesso autore nel costruire una doppia struttura narrativa, ma anche un destino per certi versi comune, che obbliga il lettore a riflettere prima di tutto sull’identità di un personaggio Cosimo/Cosmo che non può mai per davvero tradire se stesso. Potrà esplorarsi, ma al massimo questo gli rivelerà solo parti di sé che gli appartengono già. Non c’è quindi reale possibilità di scelta perché la stessa scelta non solo è debolmente conscia, ma è frutto sempre dell’irriducibilità esistenziale di chi la compie. A cambiare saranno così i fatti, le situazioni così come le città e le esperienze vissute, ma non il protagonista di questa vita che resta intrinseco a se stesso e alla propria ambizione di felicità. Scegliere tutto si oppone così più che a una scelta reale al non scegliere nulla, a una forma così contemporanea d’incertezza che offre un galleggiamento privo di possibilità perché si nega sia quelle compiute che quelle negate. Scelgo tutto è un romanzo fortemente visivo e già pronto per una versione cinematografica, ma al tempo stesso ha una struttura letteraria non banale, una scrittura asciutta e a tratti morale che ricorda proprio la forma dei Sei racconti morali di Eric Rohmer, anche se Mieli affonda più ossessivamente nella costruzione del suo personaggio offrendogli una complessità che anticipa le sue picaresche avventure.
Scelgo tutto
Valerio Mieli
La Nave di Teseo, 420 pp., 22 euro

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