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Una fogliata di libri
Il cuore di tenebra in fondo all'oceano
In “Twist” lo scrittore irlandese Colum McCann si immerge nei fondali marini dove sono posati oltre un milione di chilometri di cavi in fibra ottica, dove scorre il 99 per cento dei dati e delle comunicazioni globali: dagli algoritmi alle note d'amore, fino ai desideri e ai “rifiuti portati dal mare delle nostre verità”
La nuvola vive sotto il mare. La luce che rimbalza attraverso il cavo – miliardi di impulsi al secondo – ha incontrato un buio improvviso e tagliente. Ogni cosa, in quest'epoca esponenziale dipende dalla velocità”. E’ l’incipit del reportage del giornalista irlandese Anthony Fennell, che si è imbarcato in Sudafrica sulla “George Lecointe”, una cable repair ship, una nave per la riparazione dei cavi sottomarini.
In realtà l’incipit è tale solo qui, in questo articolo. Perché compare solo a pagina 157 di “Twist”, romanzo dello scrittore irlandese Colum McCann, una storia di storie, un twist appunto, un intreccio, un attorcigliarsi, un piegarsi e ripiegarsi. “Le prime scelte di ogni storia presentano vettori che possono schizzare in decine di direzioni diverse, un Rorschach di possibilità”, scrive McCann.
La prima direzione è un’immersione, non solo metaforica, sui fondali marini dove sono posati oltre un milione di chilometri di cavi in fibra ottica, dove scorre il 99 per cento dei dati e delle comunicazioni globali. McCann ne descrive il fluire in un elenco bellissimo, poetico. In un cavo trascorrono “tutte le note d'amore, tutti gli algoritmi, tutti i rapporti finanziari, le sollecitazioni, le prescrizioni, le soluzioni, le insinuazioni, le teorie, le partite a scacchi, le carte marine, le storie, i contratti, i documenti di divorzio, gli hacking dei computer, le bugie selvagge, le voci, il terrore, il nonsenso, il noto, l'ignoto, le promesse, il porno, l'alfabeto della carne, il canto della pelle, i milioni di ciuffi di disinformazione, i detriti galleggianti dei nostri desideri, i rifiuti portati dal mare delle nostre verità”.
Il cavo in cui trascorre tutto ciò, a sua volta, è protetto da una guaina di mistero: conosciamo meglio la superficie di Marte che i fondali marini. I fondali marini, del resto, sono il regno perfetto delle operazioni occulte, della nuova pirateria informatica, delle “stealth tactics”, le tattiche fantasma. Uno scenario che anche molti analisti non riescono a inquadrare, perché l’asimmetria tra la minaccia e i mezzi necessari per metterla in atto è spropositata. Questa è un’altra delle direzioni prese dalla nostra storia: il sabotaggio o il danneggiamento delle Critical Undersea Infrastructure, gasdotti, oleodotti, infrastrutture per il trasporto di energia elettrica e di comunicazione. Le conseguenze sull’economia mondiale sono state paragonate a quelle di un attacco nucleare. E’ come vedere materializzarsi un oceano brulicante di mostri marini.
I mostri possono prendere le forme del congegno per tagliare i più resistenti cavi sino a 4.000 metri di profondità prodotto dal China Ship Scientific Research Centre. Oppure, come accade nel libro, incarnarsi in un ecoterrorista. In questo caso, però, il protagonista si mette in gioco con la lealtà dei pescatori subacquei: immergendosi in apnea, cercando la sua preda a oltre 40 metri. Solo che la preda non è una cernia ma un cavo, le cesoie sostituiscono la fiocina.
“Il dark è qui, sott’acqua. Non sai realmente che cos’è il dark finché non ci vai”, scrive McCann. Il cuore di tenebra, qui, giace in fondo all’oceano. Ed ecco che nel Rorschach delle possibilità di questo libro appare Conrad. Ma il lettore di mare e avventure non potrà non avvertire l’eco di Alvaro Mutis e delle sue vecchie navi, come la “George Lecointe” , col suo equipaggio di fortuna. Twist diventa una meditazione sulla natura della narrazione. E ti lascia la sensazione, citando l’io narrante che ti ha accompagnato, che la malattia delle nostre giornate è che trascorriamo così tanto tempo in superficie.

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Storia delle idee politiche e sociali


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