La democrazia

Carlo Marsonet

La recensione del libro a cura di M. Almagisti e P. Graziano, Carocci, 440 pp., 39 euro

Perché perdere tempo a parlare di quella che, per dirla con Giovanni Sartori, è nient’altro che “un nome enfatico riferito a qualcosa che non c’è”? La domanda ha una risposta abbastanza semplice e immediata: viviamo nell’“età della democrazia”, come ha scritto lo storico di Oxford Martin Conway in un recente volume tradotto (Carocci). Se così stanno le cose, non si può però dare per scontato quello che rimane solamente un risultato tutto sommato precario. La democrazia, infatti, è il frutto di un lungo processo storico: e come tale, non si può considerare un dato acquisito una volta per tutte.


Se la faccenda può apparire così lineare, non lo è affatto invece. Del resto, presa alla lettera, una “democrazia etimologica” è irrealizzabile, dal momento che ciò significherebbe una democrazia diretta dal popolo (quale?): una chimera riconosciuta persino dal teorico della “volontà generale”, Jean-Jacques Rousseau. Possiamo allora concepirla, anziché come “demolatria”, come un regime politico in cui il potere è frazionato e limitato, le libertà (imperfettamente) garantite, e in cui una minoranza governa mediante il voto popolare ottenuto. Da una concezione altamente idealistica e irrealizzabile, insomma, si passa a una concezione realista della stessa, una “poliarchia selettiva”.


Ma il tema è ben lontano dall’essere chiarito. Dunque, oltre a quelli che sono ormai classici del Novecento sull’argomento, per esempio i lavori di Sartori e di Raymond Aron, e l’analisi storico-sociologica ottocentesca di Alexis de Tocqueville – ma si dovrebbe tornare fino ad Aristotele per una storia complessiva – questo testo curato da due politologi dell’Università di Padova, Marco Almagisti e Paolo Graziano, si rivela assai utile per mettere a fuoco la democrazia nei suoi molteplici aspetti: da quelli più teorico-concettuali a quelli storici e della ricerca empirica. 


Il libro è così suddiviso in tre parti: dalle definizioni e l’evoluzione storica dell’idea democratica si passa agli attori e ai contesti in cui la democrazia si esplica fino a al focus sulle istituzioni e i processi democratici. Impossibile dunque rendere conto dei più di trenta saggi complessivi. Dal volume emerge tuttavia con chiarezza quanto parlare di democrazia non si possa risolvere in poche e semplici battute. Concludiamo con un monito di Aron: “Le nostre società, di cui noi critichiamo giustamente le imperfezioni, rappresentano oggi, rispetto alla maggior parte delle società nel mondo, una felice eccezione”. 
   
La democrazia
a cura di M. Almagisti e P. Graziano 
Carocci, 440 pp., 39 euro