Una Fogliata di libri

Lo Stato onnipotente. La nascita dello Stato totale e della guerra totale

Maurizio Schoepflin

La recensione del libro di Ludwig Von Mises. Edizioni Società Aperta, 406 pp., 25 euro

Nel 1944, quando dà alle stampe Lo Stato onnipotente, Ludwig von Mises ha sessantatré anni. Originario dell’Ucraina, formatosi a Vienna, dopo aver trascorso sei anni in Svizzera, dal 1940 si trasferisce negli Stati Uniti: ha già pubblicato numerose opere che lo hanno imposto come uno tra i maggiori economisti del suo tempo e uno padri del liberalismo contemporaneo. Antimarxista fino da giovanissimo, von Mises fu un critico irriducibile del collettivismo, del socialismo e del comunismo, da lui peraltro considerati pressoché indistinguibili. In questo contesto si colloca il suo deciso antistatalismo, che si coniuga con un altrettanto chiaro apprezzamento per il sistema capitalista, nella convinzione che l’assenza di libertà economica conduca inevitabilmente verso il baratro del totalitarismo. Secondo von Mises, ciò è testimoniato dall’affermarsi del nazismo e del comunismo, ideologie che “divinizzano” lo stato a scapito dell’individuo, il quale, invece, è e deve rimanere il vero protagonista della storia umana.

 

Egli riteneva che tra benessere, libertà ed economia di mercato intercorresse uno stretto legame, come, al contrario, esiste un nesso molto evidente tra interventismo statale e nazionalismo, tra protezionismo e guerra. Nella prima parte dell’opera, l’autore descrive il collasso del liberalismo tedesco; nella seconda spiega che cosa siano il nazionalismo e lo statalismo e quale rapporto esista tra essi; la terza sezione dell’opera è dedicata al nazismo, mentre nella quarta e ultima von Mises si sofferma a tracciare le linee del futuro che attende la civiltà occidentale. Scrive Lorenzo Infantino, docente della Luiss, nell’ottima Introduzione: “Mises appartiene al ristretto gruppo di coloro che hanno afferrato, con immediatezza, il reale obiettivo della pianificazione economica e del generalizzato interventismo della politica nell’economia. Qualunque cosa dichiarino, l’una e l’altro mirano alla soppressione della libertà individuale di scelta”; quella libertà che, per strade diverse ma convergenti, venne annullata sia dai comunisti che dai nazisti, i quali dettero luogo all’assolutizzazione dello stato. Afferma von Mises: “Tutta l’oratoria dei sostenitori dell’onnipotenza dello stato non può annullare il fatto che non c’è che un sistema che opera  a favore di una pace durevole: un’economia di libero mercato. Il controllo statale porta al nazionalismo economico e quindi al conflitto”. Ludwig von Mises si spense a New York il 10 ottobre del 1973.

 

Lo Stato onnipotente. La nascita dello Stato totale e della guerra totale
Ludwig Von Mises
Edizioni Società Aperta, 406 pp., 25 euro

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