Scusate il disturbo

Andrea Frateff-Gianni

La recensione del libro di Patty Yumi Cottrell, 66thand2nd, 208 pp., 16 euro

New York. Manhattan. Hellen, trentaduenne coreana, meglio conosciuta come Sorella Affidabilità per il lavoro che svolge nella city come educatrice di ragazzi problematici, se ne sta placida nel suo monolocale condiviso, intenta a montare un divano Ikea, ordinato dalla sua coinquilina, quando all’improvviso viene raggiunta da una telefonata di un vecchio zio, che le annuncia la morte di suo fratello adottivo. Pare si tratti di suicidio. “Si era piantato una pallottola in bocca o nella tempia? Gli si era frantumato il cranio? C’erano sangue e pezzi di cervello? Si era impiccato? Gli si era spezzato l’osso del collo?” E soprattutto, qual è stato il motivo che l’ha spinto a un gesto tanto estremo? “Aveva solo ventinove anni!”. Per rispondere a queste domande, Hellen decide di prenotare immediatamente un volo per Milwaukee, dove è cresciuta, e tornare nella sua casa d’infanzia, per indagare le misteriose ragioni che hanno portato suo fratello adottivo a togliersi la vita.

   

Parte così la nostra storia, che presto si trasformerà dall’essere uno scalcinato poliziesco a diventare un’indagine esistenziale e più in generale un’agghiacciante e lucidissima descrizione di alcune dinamiche tutt’oggi presenti nella provincia americana. Sceglie di iniziarlo così, Patty Yumi Cottrell, il suo romanzo d’esordio, intitolato Scusate il disturbo, edito da 66thand2nd, già vincitore in patria di prestigiosi premi letterari come il Whiting Award 2018, dedicato alle giovani promesse della scrittura. L’autrice, che ha definito il suo romanzo “un’antibiografia e un antilibro di memorie”, prende in prestito il personaggio di Hellen per parlare anche di sé e della sua esperienza di ragazza coreana adottata negli Stati Uniti. Hellen è una disadattata, bipolare, schizzata come una pallina da flipper. Si veste con dei vestiti che trova nelle pattumiere agli angoli delle strade di New York, passa sottobanco della marijuana ai ragazzi problematici con i quali lavora, non ha amici (tantomeno un fidanzato) e quando arriva a Milwaukee, per partecipare al funerale del fratello, viene ignorata dai genitori adottivi che la trattano con estrema freddezza. Nonostante un passato da artista indipendente di un certo successo ai tempi del college, non è mai stata completamente accettata dalla comunità in cui è cresciuta ed è sintomatico che uno dei suoi desideri sia sempre stato quello di “diventare bianca”, come se parte del processo di accettazione passasse irrimediabilmente dal colore della pelle.

  

Un romanzo sul disagio e sull’arretratezza di una società che ancora oggi sovente classifica le persone in base a razza, religione, censo e orientamento sessuale, Scusate il disturbo è il grido di dolore di tutte le minoranze, costrette a misurarsi quotidianamente con molteplici soprusi e con una perenne ricerca di una serenità che spesso risulta essere meta irraggiungibile. Come irraggiungibile resta la silenziosa ossessione del libro: perché Helen rimane viva quando suo fratello è morto?

 

SCUSATE IL DISTURBO

Patty Yumi Cottrell
66thand2nd, 208 pp., 16 euro

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