Il cammino della libertà

Maurizio Schoepflin

Recensione del libro di Rocco Pezzimenti edito da Rubbettino (534 pp., 36 euro)

Nel sottotitolo di questo ponderoso volume, che suona Storia della società aperta dal mondo antico alla modernità con lettere di K. R. Popper, I. Berlin e H. Putnam, sono presenti due indicazioni davvero preziose per comprendere il messaggio e il significato del libro nella sua interezza. La prima è contenuta nell’espressione “società aperta” e conduce subito il lettore sul terreno prediletto da Pezzimenti, quello che si collega immediatamente al celebre lavoro di Karl Raimund Popper, La società aperta e i suoi nemici, la cui prima edizione uscì al Londra nel 1945, ma che era stato elaborato precedentemente in Nuova Zelanda, dove il famoso pensatore austroinglese si era rifugiato a causa della minaccia nazista. Il testo popperiano, con la sua forte critica del totalitarismo, dello statalismo e di ogni utopia politica, da Platone fino a Hegel e Marx, viene considerato una sorta di Bibbia del liberalismo del XX secolo. L’altra informazione a cui si faceva cenno è costituita dalla citazione, oltre a quello di Popper, dei nomi di Hilary Putnam e Isaiah Berlin, che hanno onorato Pezzimenti con il loro personale interessamento per i suoi scritti e rappresentano altri due notevoli esponenti di una filosofia che vuole e sa mettersi in discussione, rifiutando qualsiasi forma di dogmatismo. Berlin, in particolare, ha dedicato una parte importante delle proprie indagini proprio al concetto di libertà, approdando alla costruzione di una dottrina politica di stampo decisamente liberale.

Nel libro di Pezzimenti, docente presso la Lumsa di Roma e attivo animatore di numerose iniziative editoriali, sono raccolti i risultati di molti anni di studio che ben si inquadrano nel periodo che da tempo identifichiamo come quello caratterizzato dalla fine delle ideologie. E se le ideologie sono state la causa delle società chiuse e illiberali, esistono altre forme di pensiero che si sono opposte a esse, tracciando il cammino della libertà che l’autore ricostruisce con passione e competenza. Questo percorso inizia già nel mondo antico e prosegue nel Medioevo: non casualmente, nella prima parte del volume Pezzimenti parla, tra gli altri, di Cicerone, sant’Agostino, Giovanni di Salisbury e san Tommaso. Poi l’attenzione dell’autore si concentra sull’epoca moderna, nella quale, tra non poche contraddizioni, il tema della libertà, che è all’origine della società aperta, è venuto in primissimo piano. Pezzimenti ripercorre pure l’itinerario dei diritti e, nel medesimo tempo, quello di coloro che li hanno più strenuamente sostenuti; tra loro spiccano Vico, Montesquieu, Hume, Rosmini, Tocqueville e altri ancora. Sono uomini che hanno osteggiato il perfettismo e l’utopismo, che, come spesso tragicamente insegnano le rivoluzioni, conducono a forme di potere assoluto e dispotico. Il cammino della libertà è assai faticoso, procede per prove ed errori, non è definito una volta per tutte: il suo punto di arrivo è la democrazia, che ha le radici ben piantate nell’antica Atene, dove mosse i primi passi.

 

Il cammino della libertà
Rocco Pezzimenti
Rubbettino, 534 pp., 36 euro

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