recensioni foglianti

La fuoriuscita

Flaminia Marinaro

di Giuseppe Lago, Alpes, 275 pp., 19 euro

Vi ricordate “The Truman show”? Ebbene in quel film, Jim Carrey interpreta magistralmente un personaggio che dal giorno della sua nascita vive in un colossale studio televisivo credendolo realtà.
Truman non sa di essere il protagonista di un reality show in cui tutti gli altri sono semplicemente attori e figuranti e che intorno a questa diabolica finzione c’è un enorme giro di denaro. Per puro caso o più probabilmente per il richiamo del cuore, Truman intuisce che oltre quel cielo di cartapesta ce n’è uno vero.

 

Si tratta certamente di una trama fantascientifica ma di risonanze manipolative dello stesso genere nella realtà ce ne sono parecchie.

 

Giuseppe Lago, psichiatra e psicoterapeuta, decide di affidarsi alla narrativa per scrivere un libro-denuncia delle tante organizzazioni carismatiche che utilizzano la terapia psichiatrica di gruppo per innescare invece delle dinamiche di plagio e dipendenza. Villa Incom è il setting in cui Adele Lussari esercita le sue sedute collettive con una capacità persuasiva e doti di fascinazione estremamente potenti. Accedere a Villa Incom è un privilegio e solo chi esegue correttamente un certo rituale è ammesso a farne parte. “Villa Incom è un microcosmo, un mondo a parte dove vigono regole e usanze proprie, spesso in contrasto con quelle della società civile. Dapprima ci si sente sostenuti dalle attenzioni e dalle consuetudini del gruppo ma pian piano se ne sente la dipendenza, fino ai ricatti e ai sadismi”.
Qualcosa però non va come dovrebbe andare e un’adepta, Martha Weber, vive un tormento interiore che la spinge fuori dal gruppo, l’attrae come una calamita verso il cielo di cartapesta e, come Truman, lo buca.

 

Le teorie mesmeriane, più volte richiamate e contestate dall’autore, nel caso di Martha compiono un percorso contrario e il campo magnetico – anziché attivarsi verso il gruppo – “miracolosamente” la respinge.

 

Martha è fuoriuscita da un rapporto disfunzionale che le aveva indebolito ma non ancora annullato “il senso del sé”. Da questo momento in poi Giuseppe Lago indossa le vesti del giallista e il romanzo diventa un thriller pieno di suspence e di tensione psicologica.

 

Aiutata da uno psicoanalista indipendente, Livio Spada, la Weber si sente finalmente parte di un’alleanza terapeutica che le consente di costruire un’indagine degna delle più brillanti strategie investigative.

 

Molte le immagini evocative e tanti i richiami alla letteratura psicoanalitica, alle associazioni psico-religiose tipo Scientology, agli intrecci di letto e di lettino come quello di Freud magnificamente raccontato da Irvin Yalom. Giuseppe Lago sorprende per la sua capacità letteraria intrigante e avvincente che sostenuta dalla profonda conoscenza della materia psichiatrica è un contributo necessario e prezioso per riconoscere il sottile confine mistificatorio tra psicoterapia medica e curativa e il magma insidioso e occulto di quelli che altro non sono che gruppi settari.

 

LA FUORIUSCITA
Giuseppe Lago
Alpes, 275 pp., 19 euro

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