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TERRAZZO
AI, quell'apostrofo rosa tra romance e romanzo
Libri che costano poco comandano nella sezione intrattenimento degli autogrill, mentre le copertine sono un mix di pigrizia e intelligenza artificiale, senza alcuna ilarità. Ecco il mondo dell'editoria cheap
Una donna cammina, dando le spalle, verso una strada di ciottoli con uno sfondo roseo sfumato. Un tipo tutto muscoloso dallo sguardo lascivo e la barba sagomata da sbirro incrocia le braccia davanti a una generica metropoli anglosassone. Dei petali di rosa sono appena caduti su una superficie che sembra ghiaccio, o vetro, con delle crepe. Una rosa si avvolge intorno a una palla da football americano sul campo da gioco di un college a caso.
Le copertine dei romance sono il massimo della funzionale pigrizia del book design, più del “c’ho un cugino grafico che te la fa per 30 euro”. Con prezzi di copertina più bassi di un arancino in Centrale, comandano nella sezione intrattenimento degli autogrill – sempre un grande luogo per capire i trend global- nazionalpopolari – e nel post mondo Harmony arrivano romanzi rosa sotto steroidi, come la “romance mafia” – soft power savianesco – con copertine con gli scugnizzi tatuati, un po’ Peaky Blinders un po’ Salvatore Giuliano. Da ben prima che i deepfake destabilizzassero le democrazie, l’editoria usa la grande macchina generativa algoritmica per velocizzare i processi di un’over-produzione di Kindle, che è in fondo quello che ha reso Vannacci famoso.
Ma oltre alla roba cheap – tra “Domarmi, se ci riesci. Amore e odio in un ranch texano”, “Taglialegna sotto copertura” e “Il bambino inaspettato del capo” – che potrebbe benissimo esser scritta in traduttese dai robot o dalle famose scimmie instancabili con una macchina da scrivere (secondo lemma di Borel-Cantelli) anche i classici usciti dal copyright possono cadere nel tranello della cover pigra, ben oltre i generici baci vittoriani per i volumi a 9 euro di Jane Austen e stock photo di uomini allo specchio per “Il ritratto di Dorian Gray”. Oggi gli eBook su Amazon regalano chicche che sembrano pensate da Nino Frassica, prodotti AI o di redattori accidiosi, il risultato è ugualmente assurdo. Il giallo di Edgar Wallace “The Joker” si ritrova un danzante stencil del cattivo di Batman interpretato da Joaquin Phoenix. Il feuilleton ottocentesco “La donna in bianco” si ritrova un’asiatica contemporanea in vestito da sposa. “L’isola del tesoro” si ritrova due ragazzi in bici nella nebbia, come nei Goonies. Per qualche motivo su un “Piccole donne” appare una ragazza con l’uniforme maoista. Ma soprattutto il tedesco “All quiet on the western front”, ambientato tra le trincee della Prima guerra mondiale, in virtù della parola chiave “western”, vede sulla cover sagome di cowboy, cactus e cavalli.
Sembra quello sketch di Lundini dove si racconta della trama del “Grande Gatsby” basandosi solo sulla copertina (un po’ quello che fanno molte booktoker, senza scopo di lol). Il problema di pelandronaggine e AI, che così bene vanno a braccetto, è la mancanza di ilarità voluta, l’opposto dei tentativi di alcuni grafici burloni. Un intramontabile del copertinismo “brutto ma bello” è quello della collezione tascabile di classici Baldini e Castoldi di qualche anno fa che, come in delle pubblicità Esselunga, giocava sulle associazioni. E così nella “Certosa di Parma” c’è una fetta biscottata con sopra la crescenza, in “Gente di Dublino” tappi di birra, nel “Conte di Montecristo” pala e rastrello da giardinaggio, nelle Metamorfosi di Kafka uno spray anti-insetti.


Terrazzo
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