Nella miniserie disponibile su Disney +, la raffinatezza ha molto a che fare con le case in cui si abita. Come quelle dei due protagonisti, che raccontano due New York diverse
"La raffinatezza è una lingua. O la impari da piccola o si sentirà sempre l’accento”. Quella di cui parla Rachel Fleishman in “Fleishman a pezzi”, miniserie su Disney +, a New York ha moltissimo a che fare con le case in cui si abita. Emblema del potere d’acquisto e dello status quo che si è ereditato o si è raggiunto, la casa qui rappresenta il simulacro variamente arredato che fa da termometro del proprio benessere sociale (e quindi, all’occorrenza, anche interiore). E infatti di case cittadine e di villeggiatura, di asili costosi da 40 mila dollari l’anno, di musei e teatri è infarcita la serie che fa suo lo spirito “alleniano” e lo rielabora, raccontando i quarantenni benestanti di Manhattan e dintorni attraverso il filtro delle loro abitazioni.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE