Basta Emoji. Come tutte le cose dopo un po’ vengono prese dai boomer che le rovinano perché non sanno usarle ironicamente. “Ve la buco sta faccina che ride con le lacrime agli occhi”. Ma soprattutto basta così tante emoji, che diventa impossibile mettersi a cercarle e si fa prima a scrivere la parola. I simboli dovrebbero contenere un significato ampio, ma ormai da qualche anno si allunga la lista con disegnini iperspecifici di burritos, cani guida, fatine, cavallette, fenicotteri, falafel, ostriche, vampiri, bubble tea e dinosauri. Dal 2020 ne sono state aggiunte 477. Uno dei motivi, ma non l’unico, per cui sono aumentate esponenzialmente è l’inclusività e la rappresentatività di ogni possibile essere umano. “Ma come! Non c’è nemmeno un’emoji che rappresenti una famiglia formata da un’eskimese lesbica paraolimpica e un calabrese non-binario cattolico con un figlio albino intollerante al lattosio? Fatela subito o mi arrabbio”.
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