Terrazzo

L'ultimo progetto dell'archistar brasiliano Niemeyer è una cantina

Enrico Ratto

L'opera finale dell'architetto arriva a dieci anni dalla morte ed è un’astronave in vetro e cemento che atterra tra i vigneti dello Château La Coste

L’ultima opera di Oscar Niemeyer arriva postuma, a dieci anni dalla morte avvenuta nel 2012 a Rio de Janeiro, ed è un’astronave in vetro e cemento che atterra tra i vigneti dello Château La Coste, la vallata dell’arte, dell’architettura e del vino biodinamico alle spalle di Aix en Provence, in Provenza.
Un progetto che ha avuto una lunga gestazione – pare che le autorità locali non volessero dare il permesso a costruire in quell’area – e che inaugura in tempo per le visite estive dello Château.


Il padiglione di Oscar Niemeyer si aggiunge agli interventi che l’imprenditore nord-irlandese Paddy McKillen ha voluto per il suo progetto provenzale, sempre in progress, inaugurato nel 2011 e che ha visto coinvolti un buon numero di architetti Pritzker Prize: Jean Nouvel per le cantine, Tadao Ando per il padiglione di apertura, Renzo Piano con uno spazio espositivo in cemento interamente ventilato per vie naturali (esiste un mondo anche oltre l’aria condizionata), Frank Gehry con il teatro destrutturato a cielo aperto, fino a Richard Rogers che nel 2020 realizza qui la sua galleria d’arte sospesa e avvolta in coloratissime travi Warren, la sua ultima opera prima della pensione e poi della scomparsa.
 

Niemeyer, che in Francia ha trascorso vent’anni durante la dittatura militare in Brasile, per lo Château La Coste ha progettato un auditorium da ottanta posti, quattrocento metri quadrati di vetro che si affacciano sui filari di vermentino. Le grandi vetrate curve, il cemento bianco, l’acqua bassa della piscina che circonda e riflette l’auditorium, la forma libera e organica sono gli elementi che hanno caratterizzato tutta l’opera dell’architetto brasiliano e che sono sintetizzate in questo suo progetto postumo. 
 

Nel 2011 Niemeyer viene incaricato da McKillen di progettare un’opera per il suo Château La Coste, l’architetto presenta cinque idee, pur senza aver mai potuto visitare di persona il luogo. “Lo andai a trovare nel suo studio di Copacabana”, ha ricordato McKillen: “Aveva centoquattro anni, mi mostrò una fotografia, c’erano dei nuotatori, e mi disse che il suo padiglione sarebbe stato ispirato alla figura femminile. Poi mi fece numerose domande sui vigneti di Château La Coste e, soprattutto, mi espresse il suo amore per un buon bicchiere di vino rosso”.

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